sabato 21 agosto 2010

Lgbt Stati Uniti, Ragazza lesbica denuncia scuola per discriminazione sessuale


Continuiamo a parlare di discriminazione sessuale a scuola, nel Mississippi, negli Stati Uniti, dove una ragazza lesbica ha citato in giudizio il suo distretto scolastico dopo che quest’ultimo l’ha esclusa dall’album fotografico dell’anno, perché la studentessa aveva consegnato delle foto in cui appariva vestita in smoking.

Ceara Sturgis è una ragazza che ama molto vestirsi con abiti prettamente maschili e per le foto dell’album fotografico dell’anno, aveva proposto delle foto in cui indossava uno smoking, ma la Wesson Attendance Center, il comitato che si occupa di organizzare l’album, le aveva riferito che non sarebbe stata inclusa nell’album a meno che non avesse deciso di consegnare foto in cui indossava un vestito più appropriato per una studentessa.

L’istituto scolastico, che si trova in Mississippi, si è rifiutato di fare marcia in dietro, anche dopo che la studentessa lesbica si era lamentata perché non era stata neppure menzionata nella lista degli studenti, nel mese di aprile di quest’anno.

Sturgis alla fine, ha fatto causa alla Copiah County School District per aver violato i suoi diritti, vale a dire il Title IX, che proibisce qualsiasi tipo di discriminazione in base al sesso e all’orientamento sessuale e il quattordicesimo Emendamento che garantisce una protezione uguale a tutti gli studenti.

La ragazza non è sola, per fortuna ha il sostegno dell’American Civil Liberties Union (ACLU), organizzazione storicamente conosciuta per proteggere e rivendicare i diritti degli studenti lgbt.

“Sono distrutta perché la scuola ha deciso di punirmi, dopo tutti questi anni, solo perché voglio essere me stessa”, ha dichiarato la studentessa durante un’intervista.

Nella denuncia presentata con il sostegno dell’ACLU, la ragazza è stata descritta come una persona molto popolare, sportiva e che non aveva mai avuto problemi per il suo orientamento sessuale con gli altri compagni.

La pubblicazione dell’album rappresenta un rito di passaggio per gli studenti ed è vergognoso che le autorità scolastiche escludano alcuni studenti solo per il loro modo di vestirsi o per il loro orientamento sessuale.
Non si possono obbligare gli studenti ad adeguarsi a regole che stabiliscono che i ragazzi debbano vestirsi in una maniera e le ragazze in un’altra, è del tutto illegale.

Un fatto analogo si è presentato all’inizio di quest’anno per un’altra studentessa lesbica sempre nel Mississippi, ha avviato una battaglia legale contro l’amministrazione scolastica che le aveva rifiutato la partecipazione al ballo di fine anno, perché aveva intenzione di andare in abito maschile e di portare la sua ragazza.

Alla fine Constance McMillen, ha ottenuto un premio di 35 mila dollari per aver subito discriminazione sessuale dalla scuola.
Via | Advocate fonte gaywave

Cinema Icone Lgbt, Burlesque: trailer del film con Christina Aguilera e Cher

E arrivò il giorno del debutto cinematografico anche per Christina Aguilera, precisamente in Burlesque, progetto al limite del musical incentrato sul particolare mondo che da il nome al film. 

Per il resto, almeno a leggere la trama e a giudicare dal primo trailer, nulla di nuovo. Il film, che peraltro vede il ritorno sulle scene di Cher, è incentrato appunto sul personaggio della Aguilera, che interpreta Ali, giovane che sogna un futuro nel mondo della musica come cantante. 

I casi della vita la porterànno nel locale di Tess (Cher), ex ballerina che possiede un locale di burlesque. Credendo molto nel potenziale di Ali e della sua voce, Tess decide di aiutarla a sfondare. 

Gran parte delle canzoni del film saranno scritte proprio da Christina Aguilera, e chi lo sa che questo film non riesca a riportare in alto la sua fama, appannata da un album mediocre per contenuti e vendite. Burlesque, che a sentire le parole della produzione sarà anche piuttosto sexy, è diretto da Steve Antin, e vede nel cast, oltre che la Aguilera e Cher, anche Stanley Tucci, Kristen Bell e Cam Gigandet. Nulla di nuovo, dicevamo, ma una buona scusa per vedere sul grande schermo quella bella figliola della Christina. fonte www.qnm.it

Lgbt Padova, niente case a coppie gay e sul bando scoppia la bufera


L'assessore Di Masi: non ho trovato un modo per inserirli.
Poi precisa: la mia è lotta ai furbi.
L'Arcigay: non si può discriminare. Idv: parteciperanno tutti

PADOVA - Un braccio di ferro estivo che sembra destinato a risolversi nelle prossime settimane. Intanto però scoppia la polemica. Da un lato l’assessore alle Politiche abitative Giovanni Di Masi, dall’altro il «padre» del registro per le coppie di fatto, oggi assessore, Alessandro Zan. A settembre il primo porterà una delibera in consiglio comunale dedicata alle giovani coppie. Si tratta dell’assegnazione di una decina di abitazioni tra Altichiero e il Sacro Cuore a neosposi, nubendi e conviventi more uxorio. Un modo per tendere una mano alle giovani generazioni evitando che, visti i costi esorbitanti degli affitti, questi siano costretti a «cercare accoglienza» nei vicini comuni della provincia. Una corsia preferenziale quindi per moglie e marito, promessi sposi e conviventi.

Omosessuali compresi? «Mi sono interrogato sulla questione - spiegato l’assessore Di Masi - , ma non ho trovato un modo per inserire anche gli omosessuali avendo la certezza che si tratta di una vera e propria coppia. Il mio timore avendo a disposizione solo 10 alloggi di proprietà del comune è di vederli finire nelle mani di finte coppie che cercano casa a buon mercato». Chiaro che la cosa proprio non sembra voler andare giù al padre del registro sulle coppie di fatto e presidente regionale dell’Arcigay Alessandro Zan.

«Non può esistere una cosa del genere - spiega - se si apre il bando anche ai conviventi non si possono fare delle discriminazioni. Siamo la città del registro delle coppie di fatto, abbiamo riconosciuto l'uguaglianza tra conviventi eterosessuali e omosessuali. Si tratterebbe di una delibera incostituzionale. Sono sicuro che Di Masi, che è uomo di grande sensibilità e laicità, inserirà anche le coppie omosessuali nella delibera che porterà in consiglio comunale». E viene da pensare quasi che Di Masi, a ben guardare, non avrà alternative. La proposta sarà discussa il prossimo settembre e con ogni probabilità, salvo incidenti di percorso, già per fine anno le coppie interessate potranno presentare la loro domanda d’alloggio.

Il giorno dopo Di Masi precisa: «La mia è una lotta contro i furbi non alle coppie omosessuali. Non credo - sottolinea - che le coppie omosessuali non abbiano progetti di vita o siano meno stabili di quelle eterosessuali. Nelle assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica il Comune di Padova si attiene rigorosamente ai criteri della legge regionale 10/96, che prevede la possibilità di presentare la domanda indistintamente per tutti i cittadini padovani, compresi i single e le coppie di fatto. È allo studio, inoltre, un ulteriore bando per una decina di alloggi, sempre nel quadro della legge regionale, riservati alle giovani coppie».

L’assessore ribadisce «l’interesse» del Comune e del suo assessorato di «favorire tutte le coppie di fatto, a prescindere dal sesso, ed evitare che si creino situazioni nelle quali possano inserirsi tentativi di eludere lo spirito dell’iniziativa, come ad esempio nel caso di coppie di conoscenti non legate da vincoli affettivi». «Ero presente - aggiunge - alla consegna del primo certificato di famiglia anagrafica rilasciata dal Comune di Padova ad una coppia omosessuale: credo che questo la dica lunga sul mio personale impegno per il rispetto dei diritti di tutti i cittadini padovani».

L'apertura dell'Idv. In una nota, il coordinatore provinciale dei dipietristi, Antonino Pipitone precisa che «saranno rigorosamente verificati i criteri dei partecipanti al bando», che prevede l’assegnazione di 10 alloggi a giovani coppie ed è regolato dai criteri della legge 10/96 della Regione Veneto, «che consente a tutti i cittadini - sottolinea - senza distinzione di sesso o altro, di poter concorrere al bando e quindi essere inseriti nella graduatoria utile».

Zanonato su Facebook Sulla questione interviene anche il sindaco di Padova che scrive di suo pugno un messaggio sulla propria bacheca di Facebook: «A Padova non c'è alcun regolamento riguardante le assegnazioni di case pubbliche che discrimini le coppie in base al loro orientamento sessuale, né è intenzione dell'amministrazione comunale approvare regolamenti discriminatori. Ci limitiamo ad applicare la legge regionale numero 10 del 1996, che stabilisce i criteri per l'accesso alla casa pubblica per coppie, persone singole, famiglie anagrafiche. La nostra è una città aperta e inclusiva, tra le prime in italia ad approvare il registro delle famiglie anagrafiche per tutelare i diritti delle coppie di fatto, che comunque necessitano di una legge nazionale per essere pienamente riconosciute».
R.B. fonte corrieredelveneto

Libri “Il manuale della neoseparata”

Foto Dal film Come un uragano

Vi siete separate o lasciate da poco e vi sentite uno straccio. Ragazze, non dovete perdervi d’animo. Avete davanti a voi ancora un bel pezzo d’estate, la stagione giusta per ritrovare la forma e la salute psico-fisica.

E poi per aiutare le donne tornate single, per scelta o per necessità, c’è un nuovo libro (molto simpatico) ‘Il manuale della neoseparata’ (Edizioni Red!, 8 euro), scritto dalla giornalista Betta Andrioli, anche lei “felicemente separata dal suo primo marito”. Si scherza su quello che per alcune è un dramma e si cerca di buttarselo alle spalle. Bisogna rielaborare il lutto e andare avanti. Non c’è altra scelta.

Il libro si apre con una ‘fotografia’ della coppia che si appena separata: lei in pizzeria con un’amica, si piange addosso e le racconta per ore tutta la sua sofferenza, mentre la pizza diventa fredda e la birra calda. Lui si sfoga con un amico per 20 minuti al massimo.

Il primo passaggio per mettersi in forma è il restyling estetico: ritrovare la forma non significa fare cose avventate. Poi bisogna imparare a pensare come un single e qui trovate i consigli pratici per sistemare casa e cancellare i segni degli anni passati insieme nella stessa casa, fino all”Abc’ delle cose da imparare per rendersi totalmente autosufficiente.

Il capitolo ‘Uomini, precauzioni d’uso‘, il manuale detta gli stratagemmi da adottare, è quello più simpatico. Insomma, dovete rimettervi in pista… e quando sarete pronte ci sarà anche una parte dedicata al tema ‘letto e dintorni’.
fonte coppia.pourfemme.it

venerdì 20 agosto 2010

Personaggi TV Lgbt, Tomasz Schafernaker il metereologo gay sexy, manda al diavolo il collega... in diretta!


Vi ricordate Tomasz Schafernaker? Il bonazzo metereologo che si è spogliato sulla rivista gay Attitude, stupendo colleghi e colleghe? Pochi giorni fa è stato protagonista di una piccola gaffe, in diretta nazionale.

Simon McCoy, il suo collega, dallo studio stava per passare la linea all’uomo, ironizzando sulla precisione e affidabilità del meteo e delle previsioni, spesso “non esattamente attendibili”:

“Fra un minuto avremo le previsioni del tempo, che saranno ovviamente accurate al 100% e vi daranno tutte le informazioni di cui avete bisogno”

E, a seguire, dito medio in primo piano. Da notare la reazione dell’uomo quando si accorge di essere ripreso. fonte queerblog

Politica Lgbt, Cuba. Mariela Castro: a settembre legge su coppie di fatto.


”In autunno presenteremo un progetto di legge per le unioni legali delle coppie di fatto” a Cuba: ad annunciarlo e’ Mariela Castro Espin, figlia del presidente Raul Castro e paladina dei diritti degli omosessuali nell’isola caraibica.

Direttrice del Cenesex (Centro Nazionale di Educazione Sessuale) e impegnata da sempre a combattere l’omofobia che pervade ampi strati della societa’ cubana e dello stesso partito comunista, in un’intervista al mensile Marie Claire in uscita domani Mariela Castro afferma che ”la battaglia per i diritti umani deve includere anche quelli per una libera identita’ e sessualita”’.

A settembre, la ‘battaglia’ si spostera’ quindi all’Assemblea Nazionale Cubana: il Cenesex che dirige infatti non e’ un ente pubblico ordinario ma ha la facolta’ di promozione legislativa e un seggio permanente all’Assemblea.

Nel 2008 ha convinto il governo, non senza contrasti, a dare il via libera alle operazioni gratuite per il cambiamento di sesso (dieci interventi gia’ conclusi, trenta persone in attesa): ”Al Cenesex – racconta – lottiamo contro l’omofobia. Teniamo corsi di educazione sessuale a cui partecipano gay, lesbiche, trans e le rispettive famiglie, perche’ e’ li’ che si annida la violenza.

Abbiamo corsi anche per avvocati, poliziotti, medici, per prevenire ogni tipo di discriminazione. Tra i nostri sessanta educatori ci sono persone di ogni orientamento sessuale. Il socialismo a Cuba ha commesso errori ma su questi temi – assicura – ora il mio Paese e’ tra i piu’ avanzati dell’America latina”.
fonte gaynews24

giovedì 19 agosto 2010

Danza Tradizionale, Iniziata la lunga Notte della Taranta, il blues di casa nostra


Si è aperta e si concluderà il 28 agosto una delle più importanti manifestazioni musicali dell’estate italiana, giunta ormai alla 13° edizione. Non solo musica popolare, ma una vera e propria fucina di sperimentazione e commistione tra i generi. E il “Wall Street Journal”, intanto, accosta la Pizzica al Blues.

Vecchi e giovani pizzicati dalla Taranta, come ogni anno, si riuniranno da stasera in Puglia per quello che è diventato uno degli appuntamenti più importanti, originali e coinvolgenti dell’estate musicale italiana. Stiamo parlando ovviamente della Notte della Taranta, festival di musica popolare pugliese giunto ormai alla sua 13° edizione, che si terrà fino al 28 agosto in lungo e in largo per il tacco del nostro stivale.

Numerosi comuni pugliesi accoglieranno gli ospiti più disparati: da Dulce Pontes a Savina Yannatou, dai Sud Sound System a Ludovico Einaudi, che sarà il Maestro Concertatore del classico concertone finale di Melpignano. Di fatto la varietà di ospiti è sempre stata una delle caratteristiche più importanti della Notte della Taranta (almeno in questa sua versione moderna); un evento che avrebbe potuto essere un semplice happening di musica popolare, in realtà, è diventato negli anni una fucina di sperimentazioni, di commistione tra i generi capace di rivitalizzare una musica già di per sé viscerale come quella della tradizione pugliese. Esempio lampante di ciò sono state in passato le partecipazioni di artisti come Franco Battiato, Gianna Nannini e Stewart Copeland, storico batterista dei Police.

Ma da dove nasce il ritmo incandescente ed energico della Pizzica e della Taranta? Se lo è chiesto anche il Wall Street Journal, storico quotidiano finanziario newyorchese che oggi (in concomitanza con l’apertura della 13° edizione) alla Notte della Taranta ha dedicato ben due pagine. Giungendo ad un interessante parallelismo: la Pizzica salentina e il Blues del Mississipi hanno la stessa origine rurale, popolare, strettamente legata al lavoro e alla necessità di schiavi e braccianti di esorcizzare il dolore e la fatica attraverso la musica.

“Come il blues del delta del Mississippi questa forma musicale, nata sotto il sole crudele di questo lembo estremo nel sud est dell’Italia, ha avuto origine nei campi”, scrive il quotidiano finanziario a proposito della pizzica salentina. Per poi proseguire descrivendola come “una valvola di sfogo musicale, carica e ferocemente ottimistica, dalle inevitabili fatiche di una vita di duro lavoro, sotto un rigido sistema sociale”. Un riscatto dunque, più che la tradizionale guarigione dal morso della Taranta; ad opera dei proletari che dai campi, per secoli, hanno gridato giustizia a modo loro: a suon di musica.
fonte www.newnotizie.it Roberto Del Bove

Lgbt, Gay friendly, le mete proposte da Hostelsclub.com Una vacanza negli ostelli più belli del mondo: nella migliore tradizione “freedom and Love"


Freedom and love: ecco la ricetta per la vacanza perfetta proposta da Hostelsclub.com. Oltre 14mila ostelli sparsi in tutto il mondo dove si trova accoglienza amichevole, comfort e divertimento. I gay sono i benvenuti in tutti gli ostelli, ma Hostelsclub.com ha voluto selezionare alcune strutture ancora più speciali, dichiaratamente gay friendly, dove trascorrere un soggiorno speciale in un’atmosfera rilassata e informale.

Questo viaggio nei migliori ostelli gay friendly inizia con una tappa d’obbligo, Berlino: la metropoli tedesca è da sempre una delle città più all’avanguardia per quanto riguarda il mondo omosessuale. Il motto della città è “Berlin is Sexy” e i turisti gay (e non) apprezzano l’atmosfera pulsante e poliedrica di Berlino. Giugno è un mese dedicato all’orgoglio gay, dato che si tiene il Pride Festival, un evento festoso e spettacolare che tra party, notti in discoteca e parate grandiose coinvolge tutta Berlino. Ma tutta l’estate non è da meno!

Chiunque sia intenzionato a vivere la capitale tedesca alla grande può puntare sul Gay Hostel Berlin, un ostello nel cuore del quartiere gay intorno a Nollendorffplatz, nel quartiere di Schöneberg. La struttura dell’ostello è moderna e ricca di servizi come la cucina e internet Wi-Fi gratuito. E al check-in si riceve in omaggio uno speciale Hostel-Pass che consente di accedere a sconti e offerte nei locali gay della zona. Letti a partire da 22 euro.

Altra città dove l’orgoglio omosessuale è sempre alto è Colonia: tra la metà di giugno e i primi di luglio si festeggia il ColognePride, tre settimane di feste, concerti e spettacoli per rivendicare pari diritti sociali e combattere ogni discriminazione. A Colonia si può soggiornare presso il King Georg: si tratta di appartamenti di alto livello, nel centro storico di Colonia (vicino alla città vecchia e al fiume). E nelle notti dal giovedì al sabato il King Georg Club Bar anima la nightlife di Colonia con concerti, spettacoli teatrali e party imperdibili. Appartamenti per due a partire da 65 euro.

Da Colonia si vola a Bruxelles, altra metropoli movimentata e cosmopolita nel cuore dell’Europa. A maggio si tiene il ThePride, il più grande evento dedicato ai cosiddetti LGBTQI (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer, Questioning and Intersex): le strade di Bruxelles vengono invase per tre giorni da sfilate, party e dibattiti sulla cultura omosessuale.

Un appuntamento di grande successo, tanto che gli organizzatori stanno valutando la possibilità di organizzare un Winter Pride Party per non dover aspettare un altro anno per far festa! A Bruxelles HostelsClub propone un bellissimo B&B Gay Friendly, dove rilassarsi tra una festa e l’altra: La CambreMidi mette a disposizione dei suoi ospiti delle comodissime suite, arredate con gusto ad un prezzo di 40 euro a persona, con un’ottima colazione inclusa!

Un’altra città che in quanto a divertimento e allegria non ha bisogno di presentazioni è senza dubbio Madrid, una capitale in continuo movimento, famosa per la sua vita notturna, ricca di vivacissimi locali e feste. I madrileni sono soliti dire che la capitale è sveglia 24 ore al giorno. Tra il 25 giugno e il 4 luglio si festeggia a Madrid la settimana dell’orgoglio (Semana del Orgullo) che ha il suo culmine sabato 3 Luglio con una grandiosa sfilata tra la Puerta de Alcalá e la Plaza de España.

L’Hostal Puerta del Sol Gay Madrid da anni è una certezza per chiunque voglia vivere la movida madrilena senza spendere un mucchio di soldi. Si trova nel cuore della capitale spagnola e offre un servizio da hotel con prezzi da ostello: internet gratuito, colazione continentale inclusa nel prezzo e stanze a partire da 21,55 euro.
Gli stessi gestori dell’ostello Puerta del Sol Gay a Madrid hanno recentemente aperto un nuovo ostello in Thailandia, nella cornice della meravigliosa spiaggia di Patong a Phuket.

L’ostello Gay Puerta Del Sol Phuket è un vero e proprio paradiso gay friendly: stanze spaziose con ampi letti e bagno privato, aria condizionata, tv, cassette di sicurezza e una splendida terrazza. La spiaggia di Patong si trova a soli 80 metri dall’ostello e a piedi si possono raggiungere tutte le attrazioni gay della zona (bar, discoteche e negozi).

Suite con letto matrimoniale a partire da 20 euro.
Questo ideale giro del mondo gay si chiude in Sudamerica con una tappa a Montevideo, Uruguay. L’ostello La Puerta Negra Gay gode di un’ottima posizione, nel centralissimo quartiere di Palermo, vicino al mare. La Puerta Negra Gay è un piccolo ostello esclusivamente per clienti gay: ha una capacità di 12 ospiti e dispone di camere private con Wi-Fi Gratis.

Nella sala comune dell’ostello si può guardare la TV o semplicemente fare amicizia con gli altri ospiti. E siccome la libertà significa anche cultura, all’interno dell’ostello vengono ospitate mostre d’arte, in uno spazio di ben 200 metri quadrati. Letti a partire da 16,40 euro.
fonte www.ilnord.com
Per informazioni: http://www.hostelsclub.com/

Lgbt Usa: lotta all'Hiv/Aids mirata su gay, bisex e minoranze


Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato il primo piano della sua amministrazione per la lotta all’Hiv, con un’attenzione speciale per le prevenzione nei confronti dei gruppi sociali più colpiti: afroamericani, latinos, gay e bisex e persone che fanno uso di sostanze.

Gli obiettivi sono molteplici: da un lato ridurre le nuove infezioni di Hiv del 25% in cinque anni, attraverso campagne e interventi informativi, con un maggior numero di risorse dedicate ai gruppi a più alto rischio; poi migliorare l’accesso alle cure (innalzando la quota di chi è in trattamento dal 65 all’85% dei sieropositivi) e diffondere l’uso del test, per ottenere che il 90% dei sieropositivi sappia di esserlo, contro il 79% attuale.

Un piano che mette al primo posto l’individuo, ma che richiederà investimenti maggiori di quelli preventivati, almeno secondo alcuni osservatori. Gli operatori sperano che l’interessamento del Presidente di per sé spinga anche le autorità locali e gli altri enti ad aumentare i fondi e che si riaccenda anche l’attenzione dell’opinione pubblica.
fonte queerblog

Libri Lgbt "FLAVIO CHE HA DUE MAMME"


Viaggio alla scoperta delle famiglie arcobaleno di Saverio Aversa
Sono trascorsi alcuni decenni dalle prime proteste e dalla nascita delle prime associazioni del movimento omosessuale (o meglio lesbico-gay-bisex-trans) italiano senza grossi risultati dal punto di vista legislativo se si esclude la norma che consente il cambio di sesso (legge 164 del 1982). Fortunatamente è comunque cambiata la società e la visibilità delle persone non eterosessuali è aumentata soprattutto dopo il Pride mondiale del 2000, tenutosi a Roma in concomitanza con l’anno santo.

Molte proposte di legge per il riconoscimento delle coppie dello stesso sesso sono state bocciate dal Parlamento e la sentenza della Corte Costituzionale di quest’anno ha frenato le speranze di chi vuole accedere al matrimonio così come è previsto per le coppie eterosessuali. Il concetto di famiglia tradizionale è ormai definitivamente messo in discussione da quello di famiglia allargata e dalle famiglie omogenitoriali.

Molte indagini sociologiche hanno evidenziato l’alto numero di coppie omosessuali e di conseguenza anche la presenza o meno di figli, nati da precedenti relazioni eterosessuali di uno o di entrambi i partner o facendo ricorso a varie tecniche, non legali in Italia, ma diffuse in molti Paesi e soprattutto negli Stati Uniti. Non ha più senso parlare quindi di "famiglia" ma molto più coerentemente è necessario rendere plurale la parola e quindi affrontare la realtà delle varie tipologie di "famiglie".

Mimma Scigliano, giornalista attenta ai cambiamenti sociali, ha scritto "Amori senza diritti" (Zona, pp. 152, euro 15,00) che propone "storie di coppie omosessuali con figli" e quindi fornisce una serie di testimonianze che evidenziano l’esistenza di famiglie differenti da quella tradizionale ma che non hanno ancora nessun tipo di riconoscimento legale. Come dice una delle protagoniste di queste storie, la giovane Martina, la famiglia è un nucleo sociale composto da persone che si amano e quindi i sentimenti assumono un valore fondante per la qualità della vita, per il raggiungimento della felicità che non dovrebbe essere negata a nessun essere umano.

Martina ha una sorella, Morena, una sorella speciale, la figlia di Valentina che è la compagna di sua madre Roberta. Questa famiglia si è formata sette anni fa e adesso Martina, che è diventata maggiorenne, così racconta la sua vita: <
Mamma ed io siamo molto unite, specialmente da quando è morto papà, ci assomigliamo molto: ma nella nostra vita precedente eravamo sempre di corsa e ci perdevamo le cose semplici, che hanno la loro importanza. Con Valentina, l’altra mamma, le ho recuperate e, paradossalmente mi sento più seguita>>.

Ma ci sono anche le vite e gli amori di Lilli e Stella e della loro bambina; di Laura e Marilena mamme di Flavio; di Massimo e Giovanni tornati dalla California con due gemelli; di Luca e Francesco Paolo che aspettano di diventare padri; di Monia che ha avuto una figlia con Anna ed ora vive un nuovo rapporto con Patrizia; di Liliana e Carmela, venti anni insieme e una figlia, Sofia; di Ilaria e Antonella, impegnate per i diritti civili e per un futuro migliore alla loro Vittoria. La seconda parte è dedicata ad una storia un poco più complessa che ruota intorno a Giovanni e Saverio.

Così spiega l’autrice:<< Sei anni fa, assolutamente per caso, la mia strada incrociò quella di Giovanni e Saverio, due uomini con cui condivido un rapporto di reciproco affetto e familiarità. Considero loro, come tutti gli altri che man mano si sono aggiunti alla mia famiglia allargata, dei fratelli, anche se il sangue non ha lo stesso Dna.

Tutti gli anni vissuti insieme e il mio viaggio nelle "famiglie arcobaleno" rafforzano la mia convinzione che non basta riempirsi la bocca della parola "famiglia". Le famiglie esistono nei fatti e si misurano con il sostegno e l’aiuto reciproco, in mancanza del beneplacito legale o morale>>.

Nel nostro Paese si calcola che i figli di genitori omosessuali sono almeno centomila. Sono genitori una lesbica o un gay su 20. La metà delle coppie dello stesso sesso senza figli ne vorrebbe avere almeno uno.
fonte saverioaversa.splinder.com da "Liberazione" del 16 luglio 2010

mercoledì 18 agosto 2010

Lgbt, Arcigay: Addio Cossiga presidente di tutti


Salutiamo con affetto Francesco Cossiga, primo Presidente della Repubblica ad aver incontrato, nel suo ruolo istituzionale una delegazione di Arcigay guidata da Franco Grillini in occasione delle Giornata mondiale per la lotta all’aids dell’1 dicembre 1990.

L’incontro, seguito da quello del Presidente Giorgio Napolitano con la militanza gay del maggio scorso, è espressione netta di una scuola di politica alta che, con scelte autonome dal proprio credo religioso, libertà, laicità e distanza dai diktat delle gerarchie ecclesiastiche dovrebbe essere monito per tutti i politici italiani.

Cossiga è stato per omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali italiane uno tra i pochi politici italiani capaci di coniugare il ruolo di rappresentante laico di tutti i cittadini.

L’ex presidente pur picconando il matrimonio e l’adozione gay ha, ad esempio, sempre sostenuto la necessità e l’urgenza di regolamentare le coppie di fatto anche dello stesso sesso perché, in una dichiarazione del 2005, “da cristiano, da cattolico-liberale e da democratico ritengo che dovrà essere oggetto di attenta considerazione da parte del legislatore, la valutazione, anche a fini giuridici, degli obblighi naturali, anche d'ordine puramente morale, connessi o derivanti per prestazione di assistenza od anche solo umana compagnia, da convivenze reali di fatto tra coppie eterosessuali, non eterosessuali o bisessuali”. Ancora Cossiga dichiarava “ritengo maturi i tempi per dare una disciplina giuridica, al di là del rispetto dovuto a quelle obbligazioni morali naturali che possono derivare dall’aver vissuto in coppie di fatto, anche non eterosessuali”.

Contiamo che il suo esempio e le sue parole possano avere il seguito che meritano.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay
fonte www.arcigay.it Ufficio stampa Arcigay Stefano Bolognini

Lgbt, Ancora sulla bisessualità di Giulio Cesare. Il chiacchierato rapporto con Nicomede


Ebbe quattro mogli e un numero considerevole di amanti, ma voci su una sua presunta bisessualità iniziarono a circolare già fra i suoi contemporanei: “il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti” era una frase con cui veniva spesso apostrofato.

In particolare, molto chiacchierato fu il rapporto con Nicomede IV Filopatore, re di Bitinia, presso il quale il giovane Cesare si recò una prima volta per chiedere l’invio di una flotta in aiuto ai Romani nell’assedio di Mitilene.

Cesare ottenne le navi, e come previsto, le consegnò ai propri superiori, poi ripartì immediatamente per la Bitinia.

La motivazione addotta fu che doveva riscuotere una somma di denaro per conto di un liberto, ma essa sembrò ai più una scusa, e provocò la nascita di maliziosi pettegolezzi e pepate illazioni sul conto dei gusti sessuali del grande condottiero.

Da allora, Cesare divenne Regina di Bitinia, soprannome che non sarebbe più riuscito a togliersi di dosso.
fonte www.historyblog.it da mariapaolamacioci

Solidarietà Lgbt, Reykjavik, il sindaco va al gay pride: padre di 5 figli, si traveste da donna


Reykjavik - Il nuovo sindaco di Reykjavik, il comico Jon Gnarr, ha partecipato al gay pride nella capitale islandese travestito da donna, con tanto di rossetto, parrucca bionda e borsetta al braccio. Lo hanno comunicato gli organizzatori della manifestazione che si è tenuta qualche settimane fà.

La carriera politica Padre di cinque figli, Gnarr, 43 anni, è stato eletto primo cittadino all’inizio di giugno dopo avere fondato la neo formazione politica dal nome "Il miglior partito", che ha candidato attori, musicisti, casalinghe e personaggi dello spettacolo. La sua vittoria alle elezioni è stata accolta da uno stupore generale. In campagna elettorale Gnarr aveva promesso di volere diventare "prima di tutto un sindaco divertente", ma aveva anche criticato le connessioni tra alcuni politici e i banchieri responsabili della colossale crisi economica nell’autunno del 2008.

Nel febbraio del 2009 l’Islanda è diventato il primo Paese ad avere un capo politico apertamente omosessuale con la primo ministro Johanna Sigurdardottir. Il Parlamento islandese a metà giugno ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Apertasi ieri sera, la manifestazione del Gay Pride nell’isola durerà fino a domenica. Sabato è prevista una sfilata per le strade di Reykjavik.
fonte ilgiornale.it

Cinema Lgbt, La diversità sarà il tema della XV edizione del Vasto Film Festival


Proiezioni dal 18 al 22: attesi Elio Germano, Isabella Ragonese, Rocco Papaleo, Carlo Lizzani ed altri

Cinque serate, sei anteprime, cinquanta proiezioni totali, circa duemila posti a sedere nelle tre sale che saranno allestite in p.zza del Tomolo, C.so Nuova Italia oltre alla splendida ed immancabile cornice del Palazzo D'Avalos. Questi i numeri del Vasto Film Festival 2010, giunto ormai alla sua XV edizione. “Questa manifestazione – ha sottolineato il sindaco Lapenna – è un momento di riflessione oltre ad essere un appuntamento turistico e culturale. E' un Vasto Film Festival di spessore e non una passerella di bellissime attrici e di prestanti attori per teenagers.”

GLI OSPITI. Elio Germano (Palma d’Oro a Cannes), Isabella Ragonese (che sarà la madrina del Festival di Venezia), il maestro Carlo Lizzani, Rocco Papaleo ed Ennio Fantastichini. Ad intervistare gli ospiti delle serate saranno i giornalisti Tonino Pinto, Laura Delli Colli e Maurizio Di Rienzo. Un premio sarà conferito alla famiglia De Laurentis e ritirato da Edoardo, figlio di Aurelio De Laurentis.

LA DIVERSITA'. Il tema attorno al quale ruoteranno le proiezioni sarà quello della diversità. “Come lo scorso anno – ha ricordato l'ass. alla cultura Anna Suriani - si è voluto proseguire con il tematismo della rassegna. In questa edizione si parlerà della diversità, di quella di genere, di cultura e di approcci alla vita. E’ un’importante occasione per educare i cittadini attraverso il cinema”.

SPAZIO AI GIOVANI TALENTI. Non mancherà uno spazio per giovani autori. In collaborazione con il Premio Nazionale Solinas verranno proiettati i 4 cortometraggi vincitori del concorso. E sul maxischermo del Festival vastese verranno lanciati, domenica 22, i tre corti realizzati da ragazzi vastesi, 'Delphina' di Lara Celenza, 'Stella Maris' di Lorenzo Trovato e 'Solo, di fronte ad un bivio' di Simone La Rana. L'organizzazione non esclude di destinare, nelle prossime edizioni, uno spazio dedicato ai lavori degli autori vastesi.

COSTO: 120 MILA EURO. La formula della XV edizione è quella consolidata da parte della società Globo srl e dall'associazione 'The Dreamers' che hanno inviato la proposta successivamente accolta dal Comune che ha stanziato per l'evento 120 mila euro.
“Sento il dovere di ringraziare il sindaco Lapenna l'ass. Suriani ed il dirigente D'Annunzio – ha commentato Edmondo Del Borrello, motore del Vasto Film Festival – per il grande impegno che hanno dimostrato, specie in questa edizione.”
“E' un Festival – ha aggiunto il sindaco Lapenna – che costa meno di altri anni.”

COMUNICAZIONE. “Quest'anno – ha spiegato Stefania Del Casale – abbiamo cercato di migliorare anche la comunicazione. E' stato creato un sito web (www.vastofilmfestival.it) dove sarà possibile seguire gli appuntamenti delle cinque serate; per dare massima diffusione al Film Festival inoltre abbiamo ottenuto la collaborazione con Radio Delta 1 e con il quotidiano Il Centro che dedicheranno ampi servizi sugli ospiti e sulle proiezioni delle singole serate.”
Locandine e manifesti sono stati diffusi in Abruzzo, Molise e nelle Marche. “Anche il logo è cambiato – spiega Del Casale – è stato studiato da uno noto studio grafico esperto in ciematografia.”

IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA QUINDICESIMA EDIZIONE

MERCOLEDI’ 18 Palazzo d’Avalos
20.30 Laura Delli Colli incontra Elio Germano
a seguire LA NOSTRA VITA
regia: Daniele Lucchetti – con: Elio Germano, Isabella Ragonese, Luca Zingaretti
23.30 L’APPRENDISTA STREGONE
regia di Jon Turteltaub, con Nicolas Cage, Alfred Molina, Monica Bellucci
Piazza del Tomolo
21.00 RACCONTI DELL’ETA’ DELL’ORO
regia: Hanno Hofer, Cristian Mungiu, Costantin Popescu – con: Alexandru Potocean, Teodor Corban, Emauel Fargu
23.00 VIOLA DI MARE
regia: Donatella Maiorca – con: Valeria Solarino, Isabella Ragonese, Maria Grazia Cucinotta
Corso Nuova Italia
22.30 ADINA E DUMITRA (cortometraggio)
a seguire LIBERI
regia: Gianluca Maria Tavarelli – con: Elio Germano, Nicole Grimaudo, Luigi Maria Burruano

GIOVEDI’ 19
Palazzo D’Avalos
20.30 Tonino Pinto intervista Isabella Ragonese
a seguire 10 INVERNI
regia: Valerio Mieli – con: Isabella Ragonese, Michele Riondino, Liubia Zaizeva
Piazza del Tomolo
21.00 TUTTA LA VITA DAVANTI
regia: Paolo Virzì – con: Elio Germano, Michaela Ramazzotti, Sabrina Ferilli
23.00 SOUL KITCHEN
regia: Fatih Akin – con: Adam Bousdoukos, Moritz Bleibtreu, Birol Unel
Corso Nuova Italia
21.00 LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO
regia: Ron Clements – con: Oprah Winfrey, John Goodman, Keith Devid
22.45 TRA LE NUVOLE
regia: Jason Reitman – con: George Clooney, Vera Farmiga, Anna Kendrick
Piazza Rossetti
ore 19.00 INCONTRO CON SHREK

VENERDI’ 20
Palazzo D’Avalos
20.30 Tonino Pinto intervista il maestro Carlo Lizzani
22.30 QUALCOSA DI SPECIALE
regia: Brandon Camp – con: Jennifer Aniston, Aaron Eckart, Martin Sheen
Piazza del Tomolo
21.00 IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCA
regia: Francesco Patierno – con: Elio Germano, Laura Chiatti, Martina Stella
23.00 WELCOME
regia: Philippe Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana
Corso Nuova Italia
21.00 VALENTINO: L’ULTIMO IMPERATORE
regia: Matt Tyrnauer – con: Valentino, Giancarlo Giammetti
23.00 AL SERVIZIO DEL CLIENTE (cortometraggio)
a seguire DONNE SENZA UOMINI
regia: Shirin Neshat, Shoja Azari – con: Pegah Feridoni, Arita Shahrzad, Shabnam Toloui

Sabato 21
Palazzo D’Avalos
20.30 Maurizio Di Rienzo intervista Rocco Papaleo
a seguire BASILICATA COAST TO COAST
regia: Rocco Papaleo –con: Rocco Papaleo, Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno
23.30 Concerto di Mezzanotte con Rocco Papaleo
Piazza del Tomolo
ore 21.00 IL CONCERTO
regia: Radu Mihailenau – con: Aleksei Guoskov, Melanie Laurent, Dmitri Nazarov
Corso Nuova Italia
22.30 HALLOWEN PARTY (cortometraggio)
a seguire IL PASSATO E’ UNA TERRA STRANIERA
regia: Daniele Vicari – con: Elio Germano, Michele Riondino, Chiara Caselli

Domenica 22
Palazzo D’Avalos
20.30 Maurizio Di Rienzo intervista Ennio Fantastichini
a seguire TALENTI DI VASTO (Incontro con tre giovani registi di Vasto)
Corti in programma:
DELPHINA (regia Lara Celenza)
STELLA MARIS (regia Lorenzo Trovato)
SOLO, DI FRONTE A UN BIVIO (regia Simone La Rana)
23.00 GIUSTIZIA PRIVATA
regia: F.Gary Gray – con: Gerald Butler, Jamie Foxx, Viola Davis
Piazza del Tomolo
21.00 A SINGLE MAN
regia: Tom Ford – con: Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode
23.00 MINE VAGANTI
regia: Fernan Ozpetek – con: Riccardo Scamarcio, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino
Corso Nuova Italia
ore 22.30 IL MURO NEL DESERTO (cortometraggio)
a seguire N- IO E NAPOLEONE
regia: Paolo Virzì – con: Daniel Auteuil, Elio Germano, Monica Bellucci
fonte periodicoilgrillo.com

martedì 17 agosto 2010

Lgbt, Trans: problema o risposta? Chi è cosa siamo? scritto da Mirella Izzo


Siamo in agosto, mese di scarso desiderio di impegnarsi e di preoccuparsi per le vicende del mondo intero. Molte persone desidererebbero una "pausa" da ogni problema... Purtroppo ci si può solo isolare dal resto del mondo non seguendo tv, giornali, internet, ecc., ma i problemi personali e familiari restano: soldi, salute, amore, umore, autostima ecc.. Problemi o concreti o esistenziali che in comune hanno solo il fatto di "inseguirci" anche sulla punta dell'Everest.

Dico "Inseguirci" perché noi vorremmo scappare, spesso da tutte le difficoltà pratiche (ecco perché si dice che "la ricchezza non fa la felicità ma l'aiuta molto") e da noi stess* e dalle dinamiche relazionali che abbiamo messo in gioco o che abbiamo ereditato per nascita (la famiglia di sangue o adottiva).
Noi transgender siamo specialist* nelle questioni esistenziali ("Chi e cosa sono?"), ma, più sovente di quanto non si creda, diamo risposte molto diverse alla stessa domanda.. «Sono un maschio uomo o sono un errore biologico e sono maschio per errore ma donna?» «Non sono né maschio né femmina, né uomo né donna? Sono, al contrario, sia uomo sia donna?».

Domande che - di norma - restano oscure al "grande pubblico" di chi non vive sulla pelle questa opportunità che la vita ci ha posto davanti. Non la chiamo né sfortuna né fortuna proprio per il motivo accennato: diamo risposte diverse alla stessa domanda, C'è chi ritiene una fortuna avere in sé "entrambe le "anime" del maschile e del femminile", c'è chi la ritiene una grave ferita e tenta in ogni modo di cancellare "l'errore originale", chi, ancora, nega di essere "due anime" e ritiene la propria condizione un errore meramente biologico che non porta affatto ad essere sia uomo sia donna, ma "donna intrappolata in un corpo maschile" o, viceversa "uomo intrappolato in un corpo femminile".

Chi ha ragione? Chi dà la risposta corretta? Chi sono io o chiunque altro, per dare una risposta univoca nel decretare chi sbaglia e chi è nel giusto? Al di là di alcuni punti fermi strettamente biologici (alcuni noti altri ancora no) che negare sarebbe una falsificazione evidente - e cioè, per esempio, che nasciamo maschi o femmine in termini genetici anche se ci sentiamo e sappiamo d'essere l'opposto di quel che ci dice il corpo e non possiamo modificare questa differenza nelle sue parti più "funzionali" come l'impossibilità a far transizionare delle ovaie in testicoli e viceversa, un utero in prostata e viceversa, ecc. - il resto appartiene più all'intimo sentire che non ad una oggettiva realtà. Perlomeno allo stato attuale delle nostre conoscenze psicobiologiche.

Alcuni studi (troppo pochi per diventare scientificamente accertabili) sembrano dimostrare che a livello di neuroscienze, effettivamente qualcosa di diverso vi sia anche nelle funzionalità biologiche fra noi trans e chi non lo è. Studi che sembrano dimostrare che i cervelli di tutte le persone trans analizzate "funzionino" e abbiano caratteristiche tipiche del sesso opposto a quello di nascita. Qualora dovesse arrivare uno studio, replicato, di massa e con "cieco", fatto su persone trans prima che inizino la terapia ormonale e che desse lo stesso risultato di difformità tra corpo e cervello, ci troveremmo di fronte ad un nuovo affascinante enigma scientifico che però, nella correlazione inestricabile tra psiche e soma (PNI) non modificherebbe in modo determinante la "risposta individuale" che si darebbe alla citata domanda e, in questo caso, anche alla successiva «cosa significa avere un corpo maschile e una mente femminile (o viceversa)... Mi rende donna (o viceversa) o una via di mezzo, una sorta di terzo sesso, una sorta di intersessuale cerebro-somatico?»

L'aspetto "esistenziale" e - come tale - individuale, non credo potrà essere spazzato via mai. Anche qualora si trovassero aspetti genetici predisponenti (e se ce ne fossero anche altri, ignoti, che annulla o rinforzano o sostituiscano quelli scoperti?), il "kit diagnostico" di transgenderismo non credo sarà mai disopnibile.
Non è come essere in cinta o meno o la misurazione dell'insulina. Nell'identità di genere entrano fattori "esistenziali" tali da mettere persino in dubbio l'attuale caratterizzazione patologico/psichiatrica della condizione stessa.

L'attuale bisogno di "ormoni/chirugie" ecc., questo sì, potrebbe diventare un obsoleto ricordo qualora gli studi attuali sulle staminali e sulla terapia genica dessero risultati per ora solo sperati. Il ricorso alla medicalizzazione "pesante" (mi riferisco alla chirurgia e a farmaci con impatto pesante) renderebbe ancora più difficile giustificare il già ingiustificabile inquadramento di patologia psichiatrica curabile con farmaci non psichiatrici e chirurgia non neuropsicologica.

In realtà, a ben guardare, la nostra realtà è così evidenziata e caricata di significati, esclusivamente per motivi culturali che vedono nell'appartenenza all'uno o all'altro sesso la prima e più importante discriminante per spiegare la natura umana. Esigenza di "classificazioni" chiare, inequivocabili per spartirsi gli "oneri" di una vita sociale, basata sul sesso di appartenenza.

Senza questi aspetti, il nostro interrogarci sul "chi e cosa sono" non dovrebbe essere poi così diverso dalle domande ancestrali e universali che dovrebbe porsi ogni essere umano, da sempre. I classici "chi sono", "perché sono", "da dove provengo", "dove vado".

Proprio questi motivi culturali che ci fanno balzare in testa agli interessi "popolari" sia in termini morbosi, sia in termini di condanna dogmatica, sia in termini positivi, di curiosità verso il confronto con una realtà "altra" rispetto all'imposto dualismo sessuale, rende - di fatto - la nostra condizione un qualcosa che, pur partendo da uno specifico territorio dell'identità umana, diventa di valore universale per ogni essere umano.

Per questo subiamo un carico di stigma sociale vergognoso.
Per questo siamo l'oggetto del desiderio di molti studiosi della natura umana.
Per questo siamo altrettanto interessanti per chi si occupa di psiche o di sistema neuroendocrinologico, di genetica ed epigenetica.
Per questo raccogliamo tanto successo sia con uomini sia con donne in ambito sensuale.

Per questo sempre più raccogliamo l'interesse di sociologi e studiosi di diritto.
Per questo la nostra presenza fa sempre alzare lo "share" nelle tv.
Generalmente non ne siamo pienamente consapevoli noi, non lo sono né i ricercatori che ci studiano per trovare delle risposte, né - tantomeno - il "pubblico popolare" di tv e giornali,
ma di fatto, la nostra realtà, per via dei dogmi culturali che spezza e corrode, rappresenta un universale "remind", valido per tutte e tutti alle domande essenziali che chiunque dovrebbe porsi per vivere una vita consapevole e che la cutlura di una vita tutta esoversa (rivolta all'esterno, alle merci, al denaro, all'accumulo di beni materiali e umani, alla carriera, al bisogno di arrivare a fine mese o di arricchirsi, ecc) rende così difficile da praticare.

Viviamo in un mondo che non lascia molto spazio e tempo ad interrogarsi su di sé e per questo suscitiamo scandalo o morboso o appassionato interesse.
In fondo, non lo sappiamo, ma abbiamo una grande responsabilità sulle spalle: ricordare al mondo degli uomini e donne, che per vivere bisogna prima essere e per essere bisogna prima capire chi e cosa siamo.
Non c'è che dire: una bella grande responsabilità.... di cui, prevedo, l'umanità diventerà più consapevole tra qualche decennio (2012 permettendo).

Mirella Izzo
Genova 10 agosto 2010, ore 12

PS: questo scritto doveva, in partenza, essere una breve presentazione alla riproposizione "in casa" di una mia vecchia intervista rilasciata a blog esterni, che ritenevo ancora attuale e importante per la natura divulgativa del suo contenuto.
Poi, come talvolta mi accade, le mani hanno iniziato ad andare da sole, spinte da sinapsi che si formavano via via scrivendo e quindi, il pezzo ha assunto una sua autonoma natura e come tale ve lo presento
fonte http://mirellaizzo.blogspot.com

Libri e Dvd, "The Meta Secret" Oltre il Segreto


La Legge dell'Attrazione è soltanto una delle sette leggi antiche.
In questo libro ci sono le altre sei

The Meta Secret vi svela il Segreto oltre tutti i Segreti.
Scavando profondamente nelle Leggi dell'Universo, tra cui la potente Legge dell'Attrazione, vi illustra passo dopo passo le tecniche per creare quella condizione di Prosperità, Amore, Salute e Felicità che avete sempre sognato. Vi conferisce la saggezza necessaria per mantenere gli stati d'animo e l'energia in vibrazione ai massimi livelli e vi indica la Strada da seguire nel lungo viaggio della vostra esistenza.

Con questa conoscenza, saprete come manifestare esattamente ciò che volete.
The Meta Secret si fonda su eventi della vita reale e sugli insegnamenti dispensati dai più grandi Maestri di Saggezza di tutto il mondo, tra cui Bob Proctor, Jack Canfield e Joe Vitale, già presenti in The Secret, e Jay Abraham, Masaru Emoto, Eli Davidson e molti altri. Scoprirete che The Meta Secret è un Dono, è la Chiave per scoprire le antiche Leggi Segrete che vanno oltre la Legge dell'Attrazione e che sono rimaste appannaggio di pochi prescelti fino a poco tempo fa.

The Meta Secret risponde a quanto è rimasto in sospeso negli altri libri sull'argomento, approfondendo tutti i principi universali che regolano l'universo e spiegando come applicare concretamente la Legge dell'Attrazione nella vita di tutti i giorni.

* «The Meta Secret vi accompagnerà dentro di voi e vi mostrerà le ricchezze della vita! State certi che non solo le vedrete, ma saranno vostre!»
Bob Proctor
* «Se desiderate avere più salute, più ricchezza, più prosperità, più felicità nella vostra vita, leggete The Meta Secret e guardate il film!»
Jack Canfield
* «The Meta Secret è un libro e un film su come cambiare la propria vita, vi fornirà l'anello mancante tra dove siete oggi e dove vorreste essere domani. The Secret era il punto di partenza, The Meta Secret, il passo successivo»
T Harv Eher
* «Se state cercando la felicità, leggete The Meta Secret. vi fornirà la chiarezza mentale per capire cos'è realmente la felicità e vi darà gli strumenti per trovarla!»
Joe Vitale
* «Lo scopo di The Meta Secret è di semplificare e di ridurre il percorso verso la ricchezza, la felicità e l'amore...»
Jay Abraham
«The Meta Secret è incredibile!»
Charlie Tremendous Jones

«Per poter raggiungere il nostro potenziale pieno, dobbiamo comprendere come funziona davvero l'Universo. Questo è il Segreto che va oltre tutti i Segreti. È il Meta Secret, o la capacità di "pensare al di là del Segreto". Perché la Legge dell'Attrazione è solo una di un gruppo di sette Leggi Ermetiche. Queste leggi sono interconnesse e devono operare di concerto tra loro per poratre ordine nell'Universo. E' solo mediante la comprensione dei tutte le Leggi che troviamo una felicità vera e durevole".

Mel Gill, oltre a essere il curatore del libro, è anche il produttore del film. Famoso psicoterapeuta, è fra gli esperti più accreditati a livello mondiale nell'ambito dello Sviluppo Personale. Svolge attività di consulenza nelle più importanti e qualificate aziende. Negli ultimi trent'anni ha tenuto seminati a oltre 5 milioni di persone in più di 70 Paesi. Vive tra gli Stati Uniti e Singapore, ed è stato riconosciuto dal «Business Times» come uno dei relatori più stimati e seguiti del mondo asiatico.
fonte ilgiardinodeilibri.it
"The Meta Secret" Oltre il Segreto di Mel Gill Tea Edizioni
Trailer dvd

Lgbt, M.o.: apre sito arabo con spazio per gay e lesbiche


Gerusalemme, 16 ago. – (Adnkronos) – Un nuovo sito arabo sul Web ha annunciato di voler concedere spazio al tema del’omosessualita’, considerato tabu’ nella maggior parte della regione. Il sito Qadita.net e’ stato lanciato da due noti autori arabo israeliani -Ala Hlehel e Anton Shalhat- con l’obiettivo di affrontare liberamente argomenti politici e culturali controversi.

Per questo sara’ il primo sito in lingua araba ad ospitare una sezione di articoli di gay e lesbiche, che verra’ evidenziata nella home page e trattera’ anche di cinema e letteratura omosessuali. “Intendiamo ospitare testi controversi che toccano sensibilita’ sociali e culturali”- ha spiegato Hlehel al sito del quotidiano israeliano Haaretz- “i margini della liberta’ di stampa in arabo si stanno restringendo in seguito a tensioni politiche e sociali sulla scena arabo islamica, che soffocano la liberta’ creativa”.

Hlehel, 35 anni, vive attualmente ad Acri. Il sito porta il nome di un villaggio arabo dell’Alta Galilea distrutto nella geurra d’indipendenza israeliana del 1948, vicino al villaggio di Jish, dove l’autore e’ nato e cresciuto.

“Per non essere ipocriti non si puo’ sventolare il vessillo dei diritti umani quando non li si protegge. Ci sara’ un’altra rottura nel muro dietro il quale la societa’ araba si barrica da vari anni”, sostiene Hlehel, sottolineando che “donne, bambini, gay e lesbiche sono tutti soggetti deboli in una societa’ che rimane, in generale, rigida e patriarcale” e per la quale “serve un cambiamento”. “Intendiamo osare nel campo della liberta’ di parola ed espressione, anche al prezzo di trovarci in conflitto con la cultura dominante”
fonte ultimenotizie.tv/

lunedì 16 agosto 2010

Lgbt, Tv gay d'estate


D’estate, è naturale, le reti televisive si adeguano al loro pubblico. Blocco dei talk show, degli spettacoli in diretta, una informazione stanca, quasi aleatoria. La gente è in vacanza, chi boccheggia nelle città in calura, la sera preferisce uscire per una boccata d’aria piuttosto che sorbirsi l’ennesimo Totò o il nulla che irradia lo schermo. Per gli insonni, però, qualche lieta sorpresa facendo zapping la si trova.

Tutto a tematica lgbt. Ieri, ad esempio, Sky ha andato in onda la versione integrale del Decameron di Pier Paolo Pasolini; qualche giorno prima MTV racconta la vita di Giulia una lesbica credente e Rai Tre intervista un transessuale. Tutto ovviamente ad orari da seconda o terza serata, perché non va dimenticato che l’omosessualità o la transessualità è tema scabroso; almeno per chi governa il piccolo schermo.

Sere fà, ovviamente in tardissima serata, ci ha provato anche Retequattro con un reportage curato da Stella Pende. Tema tra i più delicati: le identità sessuali non definite. Certo un paese che si fa chiamare cultura e informazione, come succede negli altri paesi che si chiamano anche cultura e informazione, il tema lgbtq o delle identità sessuali definite e non, dovrebbe trattarle anche in tempi non sospetti; informare la gente, senza morbosità e non solamente in un periodo in cui la televisione è vista da pochi e, per farla vedere ad ancor meno gente programmare film e reportage a tematica lgbtq a orari impossibili.

C’è un’altra notizia che potrebbe destare la nostra curiosità. Intervistato da Klaus Davi, il consigliere della Rai, Rizzo Nervo, si è detto favorevole ad una rete dedicata alle problematiche omosessuali; una specie di Rai gay. L’ottimo Rizzo Nervo, probabilmente informato sull’esperienza in Italia e all’estero di canali dedicati esclusivamente agli spettatori omosessuali, dà una risposta parecchio condivisibile:

“Sono favorevole a qualsiasi nuova iniziativa editoriale, diciamo specializzata, se però non favorisce la ghettizzazione di alcuni temi. I temi e i problemi legati al mondo gay devono invece essere presenti in tutta la programmazione della televisione generalista come normalità: dall’informazione alla fiction. Su come si debba chiamare, non mi sembra francamente una priorità”.

Del resto, l’esperienza di Gay.Tv è stata fallimentare, come è accaduto ad altre reti all’estero che intendevano rivolgersi ad un pubblico esclusivamente gay, lesbico o transessuale. Molti, su quelle iniziative culturali e di marketing, hanno dato una lettura ghettizzante; il pubblico non è parso entusiasta, e gli spender pubblicitari sono rimasti fuori, insensibili ad un mercato di nicchia, importante certo, ma che non aveva quei connotati merceologici di appartenenza, tali da spingerli a investire su media a marchio gay.

Più pilatesca e ipocrita la situazione italiana che altrove dove, ad esempio, una grande marca di automobili non ha mai investito e investe sui media a target glbtq, ma lo fa all’estero dove la percezione dei diritti civili omosessuali e transessuali è più visibile e di larga condivisione.

Personalmente sono d’accordo con Rizzo: non serve una Rai gay, ma un servizio pubblico che informi maggiormente, seriamente, senza enfasi o ostracismo sulla vita, le speranze, i problemi che riguardano la nostra comunità. Vale anche per le altre reti private. La televisione, oggi, potrebbe veicolare tanti nostri cittadini ad una maggiore comprensione, al rispetto per le diversità, alla lotta contro l’omofobia e il bullismo giovanile. Non serve una Rai gay, ma una Rai e le private che facciano sentire cittadini anche i loro spettatori lgbtq. Non vi pare?
fonte queerblog.it

Arte, Bondi dice no a Firenze "Il David è dello Stato"

IL DAVID AL MUSEO DELL'ACCADEMIA

Il Ministero: nessun diritto della città sulla statua più famosa del mondo (e sui soldi che frutta)
Firenze, 14 agosto 2010 - IL DAVID di Michelangelo appartiene allo Stato. I fiorentini si mettano l’animo in pace e, soprattutto il sindaco Matteo Renzi (ma ci aveva provato anche il suo predecessore Leonardo Domenici) rinunci a chiedere di avere, quanto meno, una specie di compartecipazione agli utili sugli introiti della Galleria dell’Accademia.

Il Ministro Bondi, per la prima volta, la mette giù netta: il David è dello Stato così come i circa 8 milioni di euro che i turisti, un milione e trecentomila provenienti da ogni parte del mondo, pagano ogni anno per ammirare le fattezze del ragazzo con la fionda che osò sfidare il gigante. A dimostrarlo è la dettagliata relazione di nove pagine redatta dagli avvocati Maurizio Raugei e Luigi Andronio a nome del ministero.

Raugei e Andronio ci vanno giù di sciabola. Primo punto: il Comune di Firenze (ente con ridotta autonomia gestionale amministrativa che nasce in epoca granducale fra il 1771 e il 1783, non può essere considerato l’erede diretto della Repubblica fiorentina che nel 1504 pagò i 400 fiorini per saldare il debito, contratto con Michelangelo dagli operai dell’opera del Duomo e dai Consoli dell’Arte della Lana che tre anni prima lo avevano commissionato per la cattedrale.

INSOMMA, la storia parla chiaro: altro che eredità della Repubblica fiorentina, allo Stato-città d’epoca comunale era subentrata la Signoria dei Medici, poi secoli dopo, il Granducato dei Lorena. "E’ — scrivono i due legali — una successione fra Stati, fino alla loro riunificazione nel Regno d’Italia, che non lascia spazio alla sopravvivenza di alcuna autonomia locale".

Ma a tagliare la testa al toro, almeno dal punto di vista governativo, è il trasferimento del David nel 1872 dall’arengario di Palazzo Vecchio all’opera dell’Accademia. All’epoca il Comune non rivendicò alcuna proprietà e se è vero che partecipò alle spese per la nuova tribuna (allo Stato, tanto per cambiare, mancavano i soldi) è vero anche che pretese poi la restituzione della somma.

E L’ATTO del 1871 che certificava il passaggio di proprietà al Comune dell’intero Palazzo Vecchio e di tutte le statue presenti sull’arengario?
Anche su questo la relazione è chiara: esiste un rogito notarile del 9 novembre 1871 con il quale si procedeva alla consegna del solo edificio del Palazzo "con tutti i suoi annessi, infissi ed affissi e con tutti gli oggetti mobili tassativamente indicati in apposito inventario sottoscritto dalle parti» e sia nella legge delega che nel verbale di consegna «non si parla affatto della statua del David che pur aveva assunto nel frattempo enorme valore anche simbolico".

A chiudere la disputa poi ci pensano il delegato comunale Finocchietti, che nel novembre del 1871 relaziona al Consiglio comunale e non fa menzione alcuna della statua del David, e l’allora sindaco Ubaldino Peruzzi che il 12 aprile 1873 scrive al ministro "ribadendo che la statua del David era sempre stata del Governo e che proprio per quella ragione si chiedeva il rimborso del costo del trasferimento". E così, ‘venduto’ al prezzo di un trasloco, il David dal 1910 è inserito, al numero 257, nell’inventario della Galleria dell’Accademia. E Bondi, sollecitato dall’onorevole Gabriele Toccafondi a fare chiarezza, ora non ha alcuna intenzione di mollare la presa.
fonte lanazione.it di Paola Fichera

Lgbt Trans, Gianluca diventa "Jasmine" La Asl nega il rimborso per l'operazione


Trentottenne cambia sesso in una clinica privata. L'azienda ospedaliera: "Manca la richiesta preventiva", lei: «Era urgente»

TREVISO (14 agosto) - Per diventare Jasmine, Gianluca è dovuto "emigrare" da Treviso a Trieste e affidarsi ai bisturi dei chirurghi di una clinica privata. Ora è una parrucchiera di 38 anni felice di aver completato quella trasformazione che desiderava fin dall'adolescenza ma la sua storia stenta a giungere a quel "lieto fine" che si sarebbe immaginata. La colpa è della burocrazia.

L'Ulls 9 di Treviso ha infatti finora respinto tutte le sue richieste di rimborso dei 15mila euro pagati per l'operazione. Secondo la stessa Jasmine l'azienda sanitaria avrebbe rigettato le sue domande per "mancanza di richiesta preventiva".

Ma Jasmine non poteva aspettare: «La mia operazione era urgente - dice la donna - non potevo aspettare i tre anni davanti ai quali mi aveva messo l'ospedale di Treviso». Il concetto di urgenza era stato certificato anche da una psicologa della stessa Ulss «per evitare ulteriori danni psicologici» poiché la paziente sarebbe stata affetta dal disturbo dell'identità di genere, ma il diniego dell'Ulls è rimasto intatto.

L'artigiana si è quindi rivolta a un legale lanciando contemporaneamente un appello pubblico.
fonte corriereadriatico.it

domenica 15 agosto 2010

Lgbt, Trans Pride Day 2010 a Torre del Lago il 27 Agosto


Gentili tutt*,
con la presente siamo ad informarVi che in data 27 agosto 2010 si svolgerà presso lo spazio eventi del Caffè Priscilla di Torre del Lago (Lucca) la II^ edizione del “Trans Pride Day”.

Per l’occasione siamo a mettere a disposizione delle associazioni e delle/dei Singole/i uno spazio (stand) espositivo per pubblicizzare le vostre attività o i vostri prodotti. Il programma prevede l’allestimento degli stand entro le ore 17, ora in cui apriremo ufficialmente l’iniziativa, un dibattito alle ore 18.30 con gli interventi, tra gli altri, di Vladimir Luxuria e Gabriele Belli
e dalle 22 spettacoli di arte varia.

A causa delle poche strutture (circa una quindicina) Vi consigliamo di prenotare gli spazi (totalmente gratuiti) al più presto mediante un’email all’indirizzo info@transgenere.it, in modo da poter organizzare al meglio la nostra giornata.
In attesa di avervi graditi ospiti Vi auguriamo buoni lavori e felici vacanze.
fonte transgenere.it

Lgbt, Buon Ferragosto a tutt*, Video-intervista a David Gandy, il modello dello spot di Dolce&Gabbana.


Ecco un breve filmato in cui David Gandy ci da le sue impressioni sull’ultimo spot pubblicitario per Lightblue, il profumo di D&G. Anche vestito, David riesce ad affascinare , non trovate?

Per chi se lo fosse perso, qui sotto potrete trovare anche tutto lo spot, in cui David, in costume da bagno bianco, si tuffa per riemergere bagnato e sexy. Buona visione.fonte tribe.notiziegay


Viaggi, Agriturismo a ferragosto 200mila vacanzieri scelgono la natura

Bellissimo scorcio di Meta di Sorrento

Secondo le stime di Coldiretti nel mese in corso si attendono oltre 2 milioni di presenze nelle oltre 18mila strutture italiane.

ROMA - In circa duecentomila hanno scelto di trascorre ferragosto in agriturismo all'insegna della buona tavola e del relax all'aria aperta, nonostante il maltempo che ha interessato molte regioni della penisola. È quanto stima Coldiretti sottolineando che si registra una sostanziale tenuta rispetto allo scorso anno con una tendenza alla prenotazione last minute e alla riduzione della durata del soggiorno.

Le presenze stimate nell'intero mese di agosto negli oltre 18mila agriturismi nazionali si attestano a oltre 2 milioni. Mete preferite le strutture non distanti dal mare o vicino alle città d'arte. Anche se con vacanze più brevi il soggiorno agrituristico rappresenta l'unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale.

Per l'agriturismo si prevede aggiunge Coldiretti un aumento delle presenze, ma anche una riduzione del periodo di permanenza con una durata che sempre più raramente supera la settimana.
fonte ilgiornale.it

LGBT e le belle bandiere, quella bisessuale


Tutti hanno una bandiera in cui riconoscersi e non mancano all’appello lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT).

La bandiera di questa comunità è la bandiera arcobaleno, che è cosa diversa da quella della pace: infatti, manca completamente la scritta PACE ed anche la disposizione dei colori è speculare rispetto all’altra (il rosso è in basso nella bandiera della pace, in alto in quella LGBT). Inoltre, la bandiera della pace prevede sette strisce di colore al posto delle sei di quella LGBT.

Dal 1998 i bisessuali usano anche una bandiera propria, la “bandiera dell’orgoglio bisessuale” (in inglese Bi pride flag, nell’immagine). Il suo ideatore, Michael Page, si è esplicitamente ispirato alla bandiera arcobaleno delle comunità gay e lesbiche, ma l’idea che in questo caso si vorrebbe trasmettere con la nuova bandiera è che le persone bisessuali sono un gruppo ben distinto sia dagli omosessuali, sia dagli eterosessuali.Paola P.
Fonte e Immagine: Wikipedia, via ilsessoelamore.it