giovedì 31 maggio 2012

Lgbt: Terremoto in Emilia, Aiutiamo con un Sms solidale al numero 45500 ‎

Come aiutare i terremotati

Tante le offerte di solidarieta' che stanno arrivando anche in queste ore. L'aiuto piu' concreto che si puo' dare e' mandare un semplice sms solidale al numero 45500 (gestito dalla regione Emilia-Romagna e dalla Protezione civile nazionale), che permette di donare due euro.

Tante le offerte di solidarieta' che stanno arrivando anche in queste ore.
L'aiuto piu' concreto che si puo' dare e' mandare un semplice sms solidale al numero 45500 (gestito dalla regione Emilia-Romagna e dalla Protezione civile nazionale), che permette di donare due euro per dare un aiuto alle popolazioni delle zone colpite dal terremoto. Allo stesso numero si puo' anche telefonare dalla rete fissa.

La regione Emilia-Romagna ha anche attivato una raccolta fondi rivolta a quanti - privati ed enti pubblici - desiderano versare un contributo per far fronte ai costi del terremoto che ha colpito le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna. Per i privati le possibilita' sono le seguenti: versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-Romagna - Presidente della giunta regionale - viale Aldo Moro, 52 - 40127 Bologna

bonifico bancario alla Unicredit banca spa agenzia Bologna Indipendenza - Bologna, intestato a Regione Emilia-Romagna, iban coordinate bancarie internazionali: it - 42 - i - 02008 - 02450 - 000003010203; versamento diretto presso tutte le agenzie Unicredit banca spa sul conto di tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182.

Per quanto riguarda invece gli enti pubblici, e' previsto l'accreditamento sulla contabilita' speciale n. 30864 accesa presso la Banca d'Italia - sezione tesoreria di Bologna. In tutti i casi (privati ed enti pubblici) il versamento dovra'
essere accompagnato dalla causale: contributo per il terremoto 2012 in Emilia-Romagna.


Chi, invece, volesse comunque fare donazioni di beni materiali potra' contattare le grandi organizzazioni di volontariato che gia' sono attive (come croce rossa, caritas, associazioni nazionale degli alpini o simili). Se si vuole impegnare in prima persona il proprie tempo e le proprie competenze, e' necessario rivolgersi alle associazioni di volontariato locali.

fonte http://www.rainews24.it

Lgbt Canada: Una dodicenne fa tremare le banche, spopola sul web l'analisi della giovanissima Victoria Grant sull'economia mondiale "Colpa delle banche private, bisogna nazionalizzare"

Potrebbe essere una ragazzina di 12 anni a fare tremare il sistema bancario.

Lei si chiama Victoria Grant e sta spopolando sul web grazie a un video che il padre ha caricato su YouTube, in cui la ragazzina analizza in maniera ludica e precisa la situazione economica internazionale.


"Perché i banchieri accumulano sempre più denaro e potere e noi tutti invece restiamo nelle stesse condizioni?"
, si chiede Victoria nel suo intervento, registrato durante un convegno di un'associazione impegnata nella richiesta di trasparenza delle operazioni finanziarie degli istituti di credito.

L'analisi inizia con 5 domande
: “Vi siete mai chiesti perché il Canada è indebitato? Vi siete mai chiesti perché il governo impone ai canadesi così tante tasse? Vi siete mai chiesti perché i banchieri delle più grosse banche canadesi siano sempre più ricchi e il resto di noi no? Vi siete mai chiesti perché il nostro debito nazionale supera gli 800 miliardi di dollari e perché noi versiamo 160 milioni di dollari ogni giorno ai banchieri privati per i soli interessi sul debito nazionale? Sono 60 miliardi di dollari l’anno. Vi siete mai chiesti il perché di questi 60 miliardi di dollari?”.

Ma la giovanissima Victoria non si limita a manifestare critiche
, spingendosi anche a proporre realistiche soluzioni per raddrizzare l'economia mondiale. Per Victoria, il problema sta nel fatto che lo Stato riceve prestiti dalle banche private, pagando alti interessi: “In questo modo ci derubano due volte. Ci derubano come cittadini perché ci prestano soldi con alti tassi di interesse. Ci derubano come contribuenti, perché i soldi che il governo usa per ripagare i prestiti sono anche quelli nostri”. La soluzione? Nazionalizzare: via le banche private, tenere solo le banche statali. Forse, più che ai giovani, è il caso di dare spazio ai giovanissimi...
fonte http://affaritaliani.libero.it/mediatech/una-dodicenne-fa-tremare-le-banche280512.html?refresh_ce

Lgbt: Arkansas, studentesse transgender possono accedere alla toilette delle donne

Era da tempo che le studentesse transgender dell’Arkansas University chiedevano di poter fare uso della toilette delle donne e, finalmente, il college ha deciso di concedere la richiesta a seguito di una lettera del Dipartimento di Giustizia statunitense (DOJ).

La decisione arriva a seguito di una denuncia da parte della studentessa transgender Jennifer Braly, che era stata bandita dal bagno delle signore; così, grazie a una lettera del DOJ, dov’è stato esplicitamente richiesto all’università di rivedere le loro politiche qualora fosse stata operata una discriminazione nei confronti delle presenze transgender nell’ateneo.

Una nota spiega la posizione del DOJ:

"Il dipartimento ha semplicemente consigliato all’università si tentare a far cadere le motivazioni che hanno spinto una studentessa a sporgere denuncia, per determinare se vi fosse stata una violazione delle leggi federali vigenti dal dipartimento che vietano la discriminazione sessuale."

fonte http://www.gayprider.com Di Felice Catozzi

LGBT THAILANDIA: Una transgender alla guida della provincia

Yollada Nok Suanyot è considerata la sfida maggiore per chi fa le strategie delle campagne elettorali.

Dopo tutto, di rado gli elettori si trovano di fronte candidati politici uomini, che nella loro adolescenza erano stati arrestati per aver usato una falsa carta di identità per entrare in un concorso di bellezza femminile.

Con le elezioni del 27 maggio, Nok potrebbe diventare il politico transgender di più alto rango della storia thailandese.

Se vince, uno scenario non impossibile avrà intrapreso una tra le vie più insolite per la politica: da reginetta di bellezza ribelle a cantante pop a difensore dei diritti umani e imprenditrice.

All’età di 28 anni Nok fa campagna elettorale nella sua provincia Nan ai remoti confini con il Laos, senza un sostegno di un partito alle spalle, in competizione contro il ben finanziato partito di maggioranza Puea Thai per una posizione di vertice nelle finanze della provincia.

Al posto della moneta Nok ha la notorietà. E’ conosciuta meglio come modella e per aver fatto parte di un gruppo pop transgender thailandese, Venus Flytrap, del genere da Spice Girls col nome di Posh Venus. Più recentemente Nok ha attratto l’attenzione formando un gruppo dei diritti civili, l’Associazione Trans femminile della Thailandia, chiedendo apertamente il cambiamento di sesso a spese dello stato. Non nasconde il suo desiderio di allevare dei bambini.

La piattaforma della sua campagna elettorale è classica: promesse di una spinta turistica, servizi educativi migliori per i giovani, servii di sostegno per gli anziani e una linea di aiuto di emergenza 24 ore al giorno. La corsa elettorale sarà osservata strettamente dagli altri transgender Thailandesi che si domandano se uno di loro possa aspirare al potere politico. Ora Nok prendendosi un attimo di respiro dalla campagna elettorale, concede un’intervista a GlobalPost. Parlando della sua notorietà, dei suoi affari e dell’atteggiamento della società della sua provincia nei confronti dei Transgender.

GP: Fai campagna elettorale in una provincia alquanto conservatrice. Come sei stata ricevuta ?

NOK: Ho ricevuto qualche buon commento. Gli altri candidati hanno messo in luce certo che sono di un genere differente, e per loro questa è un punto debole. Ma per quanto posso vedere, la gente di Nan crede nei diritti umani. Guardano la mia abilità a sviluppare la provincia più che al mio genere. Non punto neanche l’attenzione sul mio genere nella mia campagna, faccio un leggero accenno.

GP: Hai fatto tanti lavori di alto profilo. Cosa fai ora?

NOK: Gestisco una stazione televisiva, un canale di vendita sui gioielli, e gestisco ancora il mio negozio di gioielli. Faccio la voce narrante per Discovery e National Geographic.

GP: Ti si può prendere sul serio come politico? O sei vista piuttosto come star?

NOK: Sono nata e cresciuta qui in questa piccola provincia. Svilupparla è il mio obiettivo. Sono carina? Sono una star? Non importa. Che sia o no una star non influenza il fatto che possa o meno migliorare le condizioni di vita in questa area.

GP: Continuerai a fare la modella e fare pubblicità se sei eletta?

NOK: Probabilmente potrò lavorare nel mio tempo libero. Non intendo gettare via la mia carriera. Dividerò il mio tempo anche se è scarso. Ma rappresentare la gente non solo nella mia provincia ma in tutta la Thailandia sarà la mia priorità.

GP: Sei soddisfatta dei diritti dei Transgender nella legislazione thailandese ?

Delle buone leggi che proteggano i transessuali devono ancora essere fatte. Siamo ancora ai bordi. Guarda a me. Il mio ruolo nella società è quella di una donna, ma la legge mi riiconosce come un uomo. Non ha granché senso, vero? Forse ora siamo accettati di più nella società, ma non quando si parla di diritti legali.

GP: Fino a che punto spingerai, fino al diritto di crescere bambini?

NOK: Finora abbiamo ben pochi diritti. I nostri genitali non sono riconosciuti come femminili dopo l’operazione. Se andiamo in prigione andiamo nelle sezioni maschili. Non possiamo avere una vera e propria assicurazione sanitaria. Non possiamo sposarci. Abbiamo problemi nel viaggiare fuori del nostro paese e tanti guai quando dobbiamo avere a che fare con gli uffici pubblici e le banche.

GP: Una domanda per gli stranieri. Come vorresti che ti si chiamasse? Si sentono parole che vanno da transgender a ladyboy, ma non sanno cosa usare.

NOK: femmina o donna transessuale, la cosa migliore.

GP: I thailandesi usano il termine kathoei. E’ una parola cattiva?

NOK: Non mi piace, perché è per i travestiti.

GP: ma non hai scritto un libro intitolato “Kathoey Kathoey,”, un libro del 2007 sul cui retro di copertina la storia parlava di una Yollada che si fingeva donna per acchiappare la corona?

NOK: Fu il mio primo libro e quella era solo un titolo attraente. Sono cambiata da allora.

GP: La tua famiglia ti sostiene nella tua campagna elettorale?

NOK: Ceto, vivono ancora qui e sostengono tutto quello che faccio.

GP: Hai una relazione sentimentale ora?

NOK: No, sono sola. Puoi trovarmi qualcuno se vuoi!

GP: Pensi di vincere?

NOK: Ammetto di avere pochissima esperienza politica. Ho tante risposte positive ma non so se saranno sufficienti per assicurarmi la vittoria. Non posso risponderti ora.

GP: Cosa farai se perdi?

NOK: Ho la mia carriera. Continuerò il mio lavoro con l’associazione. Continuerò a fare la volontaria e a lavorare come un rappresentante della gente. Non mi sento che potrei perdere davvero qualcosa.

Il responso delle urne ha detto che Yollada Nok Suanyot ha conquistato abbastanza voti da diventare la prima donna politica transgender.
fonte http://terresottovento.altervista.org via GLOBALPOST, Patrick Winn

Lgbt: Omofobia e orgoglio gay, lesbico e transgender su Videolina stasera la trasmissione dalle 21:00 alle 23:00

In foto un momento della trasmissione dello scorso anno.

Oggi Giovedì 31 Maggio, dalle 21:00 alle 23:00, la trasmissione di approfondimento di Videolina, Monitor, parlerà di omofobia e delle manifestazioni previste per l’orgoglio gay, lesbico e transgender in Sardegna, come Diritti al cuore a Sassari il 23 Giugno e il Cagliari Pride del 30 Giugno.

Nella puntata di giovedì, condotta da Emanuele Dessì, direttore del TG della rete sarda, saranno presenti rappresentanti del mondo GLBT sardo, tra cui Massimo Mele del Movimento Omosessuale Sardo e Carlo Crotza dell’ARC ma anche rappresentanti di quella destra politica e religiosa contraria ai diritti per le persone GLBT ma anche ad una legge di condanna dell’omofobia.

Dalla regia della trasmissione ci fanno sapere delle difficoltà incontrate ad invitare rappresentanti della Chiesa, sempre pronti a tuonare contro i diritti di gay e lesbiche nelle chiese ma mai in un confronto pubblico.

Stesso discorso per i rappresentanti della destra istituzionale e dei politici cattolici che, nelle amministrazioni votano no, ma non sono in alcun modo disponibili al confronto pubblico.

Un problema che al MOS conoscono bene, dato che da anni cercano di confrontarsi pubblicamente con i violenti e gli omofobi, sopratutto cattolici, trovando sempre porte chiuse. Facile parlare per slogan, più difficile motivare il proprio no all’estensione di pari diritti alle persone omosessuali o all’approvazione di una legge di condanna dell’omofobia.

Puoi seguire la trasmissione in streaming a questo indirizzo:
http://www.videolina.it/Live.html
fonte http://www.mosinforma.org

Lgbt: Bologna Pride senza carri. Tutte le iniziative a sostegno dei terremotati


Il Comitato Pride ha deciso di portare in piazza tra 10 giorni a Bologna non solo le rivendicazioni della comunità lgbt ma anche una grande macchina di solidarietà

In queste ore di apprensione per il sisma che ha colpito l'Emilia, si è aperta una riflessione sul Pride nazionale che il capoluogo emiliano si appresta ad accogliere il prossimo 9 giugno.

Facendo tesoro delle tantissime proposte giunte in queste ore, il Comitato Pride ha deciso di esplorare la possibilità di portare in piazza tra 10 giorni a Bologna non solo le rivendicazioni della comunità lgbt ma anche una grande macchina di
solidarietà, un esercizio di Resistenza che renda onore alla tradizione e alla tempra degli emiliani, un gesto di civiltà esemplare da parte di chi proprio per la civiltà scende ogni anno in piazza.

Il prossimo 9 giugno a Bologna, quindi, il Pride ci sarà: perché il Pride è innanzitutto la denuncia di un vuoto nei diritti e di conseguenza nelle vite delle persone gay, lesbiche e trans del nostro Paese. Questo vuoto non si sospende, non conosce tregua, e miete vittime nel silenzio.

Ma soprattutto la denuncia di questo vuoto e le rivendicazioni che da anni la comunità lgbt sostiene non hanno nulla di offensivo né di incompatibile con il tragico momento che l'Emilia sta attraversando.

Ma il Pride si rappresenta come una festa e non è di certo festoso l'animo di un Paese in lutto: per questo il Comitato Pride ha deciso di mutare i connotati di questa festa privilegiando il senso dello stare insieme e proponendo un modello concreto di cittadinanza attiva: pertando il corteo del 9 giugno non avrà carri addobbati né impianti amplificati per la diffusione della musica, accogliendo l'iniziativa spontanea di alcune realtà associative che da subito hanno chiesto di devolvere quelle risorse ai territori colpiti dal sisma e invitando tutte le altre a fare altrettanto.

Lo stesso Bologna Pride destinerà i fondi del carro di apertura alle popolazioni colpite dal sisma.

Non sarà comunque un corteo silenzioso: alcune bande cittadine, guidate dalle bande musicali che offriranno ai manifestanti le musiche della tradizione emiliana, che il 9 giugno più che mai racconteranno la storia di comunità che non si arrendono.

Durante tutta la manifestazione alcune associazioni del circuito Arci delle cittadine colpite dal terremoto gestiranno direttamente una raccolta fondi. Inoltre, in piazza Maggiore, punto d'arrivo della manifestazione, sarà allestito un piccolo mercato agroalimentare che metterà in vendita i prodotti delle aziende danneggiate dall'evento tellurico.

Infine. la festa di finanziamento al parco Nord con cui si conclude il programma del Pride devolverà una parte dell'utile alle popolazioni terremotate.

Per tutte le donazioni in denaro il Comitato Pride indica il conto corrente nazionale attivato da Arci : c/c 145350 Iban: IT 39 V 05018 03200 000000145350 intestazione: ASSOCIAZIONE ARCI - causale: EMERGENZA TERREMOTO IN NORD ITALIA - Via dei Monti di Pietralata, n.16 -00157 Roma

Queste iniziative sono state messe in campo previo confronto con le istituzioni, prima fra tutte l'amministrazione comunale, che ringraziamo per il sostegno e la fiducia.

Ulteriori dettagli saranno forniti nella conferenza stampa che sarà convocata per il 5 giugno a palazzo d'Accursio.
fonte http://www.gaynews.it/ di Arcigay

LGBT ROMA: SETTIMANA DELLA CULTURA ARCOBALENO DALL'11 AL 16 GIUGNO

SETTIMANA DELLA CULTURA ARCOBALENO

Incontri e confronti tra la comunità LGBT e la città di Roma
Dall’11 al 16 giugno 2012 al Teatro India (Lungotevere Vittorio Gassman, 1)
e il 22 giugno a piazza Farnese

E’ dedicata a tutti i colori della bandiera Rainbow, simbolo internazionale LGBT, la Settimana della Cultura Arcobaleno, organizzata per la prima volta dalle associazioni del Coordinamento Arcobaleno (Arcigay, Arcilesbica, Azione Trans, Di'Gay Project, Gay Center, Gay Lib), impegnate insieme nella realizzazione di un evento, ad ingresso libero, che rappresenta un importante momento di sintesi politica e artistica nell’azione del movimento, e che mira a contaminare uno spazio all’interno della nostra città – individuato nella suggestiva e accogliente cornice del Teatro India – per confrontarci sui temi diriferimento della comunità LGBT.

L’obiettivo èinvitare e coinvolgere tutta la società civile attraverso un percorso di intrattenimento piacevole e stimolante costellato di performance artistiche, dibattiti e presentazioni di libri, declinati in un articolato programma culturale.

A curare l'allestimento della manifestazione, che ha ricevuto il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura, Arte e Sport della RegioneLazio, della Provincia di Roma e dell'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, provvederà l’organizzazione del Gay Village.

Dall’11 al 16 giugno, a partire dalle ore 19.00 (sabatodalle ore 18.00), i giorni della Settimana Arcobaleno si tingeranno dei colori della bandiera Rainbow, ciascuno associato ad un tema specifico: colori che nella simbologia rappresentano la diversità e la mescolanza e che trovano la loro sintesi nel bianco - simbolo dell’annullamento delle differenze - cui è dedicato l’ultimo giorno della manifestazione, riservato ad uno straordinario concerto a piazza Farnese.

PROGRAMMA:
Lunedì 11 verrà dedicato al colore ROSSO e al tema “Omosessualità, famiglia, religione”, attraverso un dibattito che inizierà dalla presentazione del libro “Hello daddy!” di Claudio Rossi Marcelli e vedrà lapartecipazione della filosofa e scrittrice Chiara Lalli, di Fabio Annicchiarico, psicologo dell’età evolutiva e di Andrea Rubera di Nuova Proposta, moderati dal giornalista de 'Il Fatto Quotidiano', Luca Telese.

Martedì 12 si tingerà di ARANCIONE e la discussione si impernierà su “Intersessualità, età evolutiva, identità, orientamenti: disagio, discriminazione e pregiudizio”, con importanti studiosi come i sociologi Luca Trappolin e Michela Balocchi, gli psichiatri Vittorio Lingiardi e Matteo Villanova e la psicologa e psicoterapeuta Maria Ciccopiedi. Ospitedel dibattito anche Masimiliano Monnanni, Direttore dell'UNAR, che presenterà i risultati della prima indagine ISTAT sull'omofobia in Italia.

Mercoledì 13, serata all'insegna del GIALLO, sarà interamente incentrata sul “Concorso e reading degli inediti”, nato da un'idea della giornalista Delia Vaccarello, e mirato a premiare romanzi, novelle e racconti nel cassetto a tema libero che attendono ancora di essere conosciuti. I più interessanti, previa valutazione della giuria formata da Delia Vaccarello e Pasquale Quaranta, verranno selezionati per una lettura collettiva.

Giovedì 14, VERDE, è dedicato invece alle donne e al tema “Femminicidio: le radici socioculturali della violenza sulle donne”, dibattito che prenderà spunto dalla presentazione del libro “La vera storia dei miei capelli bianchi” di Paola Concia e Maria Teresa Meli e proseguirà con un dibattito cui presenzieranno la leader storica del movimento lesbo-femminista Edda Billi, la psicoterapeuta Antonella Montano, Imma Battaglia, presidente di Di'Gay Project, Fabrizia Giuliani di 'Se non ora quando' e Giuliana Ruoti di Ariclesbica Roma.

Venerdì 15, serata all'insegna dell'AZZURRO a, verterà sul tema “HIV: vita quotidiana e carcere” con la partecipazione delle infettivologhe Adriana Ammassari dell'Istituto Spallanzani e Antonella Cingolani del Policlinico Gemelli, Angela Infante, counsellor Malattie Infettive del Policlinico di Tor Vergata, Angiolo Marroni, garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Lazio, ed Eugenia Milozzi, consulente medico della Gay Help Line e presidente di Arcilesbica Roma.

Sabato 16 è infine dedicato al colore VIOLA e vuole affacciarsi sul futuro con due dibattiti: il primo su “I diritti della comunità arcobaleno al tempo della crisi”, che coinvolgerà Francesco Bilotta di Avvocatura per i Diritti LGBT - Rete Lenford, Carlo D'Ippoliti, ricercatore di Economia, il giudice Marco Gattuso, l'avvocato Susanna Lollini, Francesca Busdraghi di Azione Trans e Salvatore Marra, della CGIL (Ufficio Nuovi Diritti); il secondo su “I giovani della comunità arcobaleno: ieri, oggi, domani”, che vedrà coinvolti i rappresentanti dei gruppi giovanili delle associazioni arcobaleno romane e Alice Troise del Gruppo Giovani Glbti* di Firenze.

A rendere spumeggiante la Settimana si susseguiranno, oltre ai dibattiti, appuntamenti di cinema (con “La kriptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo e “L'altra altra metà del cielo... continua” di Laura Annibali) e di teatro (“Il gelo in una stanza” di Flavio Mazzini, “La my way del baco da seta” di Cantarelli, Rosetti, Cucinotta, “Koroibos, il dopato di Olimpia” di Gennaro Francione), oltre a gradevoli aperitivi e momenti conviviali, con magnifica musica in sottofondo, mirabilmente orchestrati dal bar del Teatro India.

Ad accogliere gli ospiti, oltre ai volontari delle associazioni, che avranno a disposizione stand dedicati alle proprie attività, saranno le opere di Puzzle, una collettiva delle artiste Valentia Reale, Marianna Adel Labib, Angela Infante, Giulia Cacciuttolo e Naomi Collura, e le immagini delle mostre fotografiche di Azzurra Primavera e Lucia Patanè dedicate al Pride, che verranno disposte su un evocativo e gioioso muro amarcord, il Pride Wall, sul quale anche i visitatori potranno esporre i propri ricordi di quell’ormai lontano e ineguagliabile evento.

“Ci auguriamo - sottolineano gli organizzatori - che da questa settimana di colori e da questa fruizione alternativa di uno spazio pubblico possa ripartire non solo il dibattito al’interno del movimento lgbt, ma soprattutto possa scaturire un nuovo impegno dell’associazionismo al servizio della società, soprattutto alla luce di una crisi che sta costringendo tutti noi a complesse riflessioni sulla centralità dei diritti nella vita delle persone. E sono proprio le persone - e non le ideologie, le appartenenze, le categorie, gli steccati - che vorremmo porre di nuovo al centro del nostro sistema di valori. E’ questo il momento di rielaborare l’universo concettuale collettivo, dal punto di vista delle nostre multicolori differenze e delle nostre multiformi unicità: ma sempre con una visione unitaria e aperta al confronto che ha come obiettivo condiviso e auspicato quello di uscire da questa empasse economica, politica e sociale, per riappropriarci – insieme – di tutti i colori del nostro futuro”.

Ufficio stampa Di'Gay Project:
Micaela Clemente, 346 0292128

Ufficio stampa Arcigay Roma:
Carlo Guarino, 347 9578585

Seguiteci su facebook!
Pagina del Coordinamento: http://www.facebook.com/pages/Coordinamento-Arcobaleno/114178008649189
Gruppo del Coordinamento: http://www.facebook.com/groups/229526340396682/
Settimana Arcobaleno: http://www.facebook.com/events/412778918744674/
Concorso e reading dell'inedito: http://www.facebook.com/events/369525239762537/
FONTE http://www.digayproject.org

Lgbt: Sul Gaypride a Bologna il movimento si divide

Una parte del mondo omosessuale, a partire dal vicepresidente Pd Scalfarotto, chiedeva di cancellare la parata.

Alla fine prevale una soluzione di compromesso: ridotto il percorso, eliminati i carri, mentre viene predisposto un fondo per le vittime


NIENTE CARRI allegorici, un percorso più breve e la creazione di un fondo per aiutare le vittime del terremoto.
Il Gay pride nazionale, previsto per il prossimo 9 giugno a Bologna, rimane confermato, ma terrà inevitabilmente conto degli eventi drammatici che hanno scosso, nelle ultime ore, le popolazioni dell'Emilia.

La decisione è stata presa stamattina, dopo che, da più parti, si erano levati appelli a ripensare la sfilata che vedrà arrivare da tutta Italia decine di migliaia di omosessuali, per rivendicare pari diritti.

Anche in questo caso, però, il movimento omosessuale si è diviso: se, ieri sera, Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd, aveva suggerito, supportato da diversi militanti, di "annullare la parata", altri hanno invece difeso la necessità di continuare a sfilare.

Alla fine ha prevalso la linea più "moderata", come si evince dall'e-mail inviata, in queste ore, dal Comitato Bologna Pride alle associazioni che avevano già versato la quota di iscrizione e provveduto a prenotare i carri allegorici.

"Gentili associazioni, vi scrivo per comunicarvi importanti decisioni relative alla parata del 9 Giugno - spiega il messaggio a firma di Federico Sassoli, della direzione tecnica del Bologna Pride - Gli eventi drammatici che hanno colpito l'Emilia negli ultimi giorni hanno costretto il comitato Pride a una doverosa riflessione sull'impianto generale della parata, che non può più essere quello ipotizzato in partenza. La decisione presa è quella di eliminare i carri allegorici e destinare i soldi destinati ai noleggi ad un fondo destinato alla ricostruzione. Anche il percorso della parata sarà ridotto, mentre il party finale sarà l'occasione per stimolare la raccolta di fondi per le vittime del sisma".

Alle associazioni che hanno già versato quote di partecipazione viene data la possibilità di scegliere "se farsi restituire il versato ed eventualmente provvedere autonomamente ad azioni di solidarietà o se aderire alla raccolta promossa dal comitato".

"Anche le associazioni che non hanno ancora regolato le quote di partecipazione - spiega ancora Sassoli - hanno la libertà di scegliere se versare lo stesso la quota al comitato o se provvedere autonomamente a individuare modalità alternative di supporto alle popolazioni colpite".

"Il Pride ci sarà: perché il Pride è innanzitutto la denuncia di un vuoto nei diritti e di conseguenza nelle vite delle persone gay, lesbiche e trans del nostro Paese. Questo vuoto non si sospende, non conosce tregua, e miete vittime nel silenzio. Ma soprattutto la denuncia di questo vuoto e le rivendicazioni che da anni la comunità lgbt sostiene non hanno nulla di offensivo né di incompatibile con il tragico momento che l'Emilia sta attraversando", osservano gli organizzatori.

Durante tutta la manifestazione alcune associazioni del circuito Arci delle cittadine colpite dal terremoto gestiranno direttamente una raccolta fondi.
Lo stesso Bologna Pride destinerà i fondi del carro di apertura alle popolazioni colpite dal sisma.

Non sarà comunque un corteo silenzioso: alcune bande cittadine, guidate dalla Banda Roncati, offriranno ai manifestanti le musiche della tradizione emiliana.
In piazza Maggiore, punto d'arrivo della manifestazione, sarà allestito un mercato agroalimentare che metterà in vendita i prodotti delle aziende danneggiate dall'evento tellurico.


Infine, la festa di finanziamento al parco Nord con cui si conclude il programma del Pride devolverà una parte dell'utile alle popolazioni terremotate.
"Queste iniziative sono state messe in campo previo confronto con le istituzioni, prima fra tutte l'amministrazione comunale, che ringraziamo per il sostegno e la fiducia", fanno notare dal Comitato.

Mentre sui social network, il popolo Glbt continua ancora ad interrogarsi sulla valenza e il significato di questo corteo, in una terra martoriata dal sisma, Aurelio Mancuso, presidente di Equality accoglie favorevolmente il messaggio che arriva da Bologna. "Sono assolutamente d'accordo con questa decisione - osserva - Gli organizzatori hanno fatto molto bene, anche perché molti gay chiedono di essere in sintonia con il momento drammatico che sta vivendo il Paese. Il Pride può essere fatto in molti modi: e questo è anche un modo per far capire che non siamo egoisti, e che cerchiamo di fare le cose senza fregarcene degli altri e di ciò che avviene intorno a noi.

Le nostre rivendicazioni sono all'interno di questo Paese". Paola Concia, deputata del Pd, che ha anche vissuto in prima persona il dramma del terremoto de l'Aquila (essendo originaria di Avezzano), si dice in "sintonia con la decisione del comitato.

Sarà un Pride di solidarietà, in cui si chiama a raccolta la comunità omosessuale e transessuale italiana, invitandola a fare un gesto concreto per le popolazioni colpite dal terremoto.

Gli omosessuali e le persone transessuali sono cittadini come tutti gli altri ed è positivo che si facciano carico dei problemi del Paese e che utilizzino questo evento, come un momento per la solidarietà e la raccolta fondi.

Per questo mi auguro che la partecipazione sia ancora più ampia e che coinvolga anche gli eterosessuali".

Soddisfazione viene espressa anche dagli organizzatori del "Padova Pride Village", che avrebbero dovuto prendere parte, con un carro allegorico, alla parata del 9 giugno: "In un momento così difficile per il nostro Paese, nel rispetto delle popolazioni colpite dal terremoto, ci è sembrato doveroso compiere una scelta di pacatezza e raccoglierci intorno al dolore delle famiglie che hanno subito ingenti perdite umane e materiali".

Rimane diversa la posizione di Scalfarotto, che, proprio ieri, aveva suggerito agli organizzatori di annullare l'appuntamento bolognese, mantenendo però tutte le manifestazioni culturali: "Il Pride, come è giusto che sia, deve essere una festa, un momento di celebrazione gioiosa: farlo composto e sobrio non ha senso - dice l'esponente del Pd e militante Glbt
Ritengo che un Gay pride sobrio rappresenti una contraddizione in termini.

Come si fa a fare un Pride senza musica? E' una soluzione ipocrita.

Si tratta di snaturare una manifestazione che è, invece, un corteo di vita e di voglia di farsi vedere.

E' inutile fare le cose a metà: è una soluzione all'italiana. Sarebbe più giusto dire che siamo fieri di essere vicini alle popolazioni colpite e che ci mettiamo a loro disposizione".
fonte http://www.repubblica.it/ di MARCO PASQUA

mercoledì 30 maggio 2012

Lgbt Solidarietà: Attivo il numero 45500 per donare via SMS o fisso 2€ alle vittime del terremoto

Vari annunci dei gestori telefonici italiani indicano un’importante iniziativa a favore delle vittime del terremoto in Emilia.

Come per gli altri eventi luttuosi dovuti a catastrofi naturali viene attivato il numero per le donazioni via messaggio di testo o telefonata.

Per l’esattezza da oggi – fino al prossimo 26 giugno 2012, ndr – è attivo il numero 45500 per donare via SMS o fisso 2€ alle vittime del terremoto.

Un piccolo impegno per un grande risultato.

Ricordiamo, infine, che la donazione riguarda l’intera cifra (2€) e che basta anche un SMS senza alcun testo al numero breve per far arrivare il proprio contributo.

Il ricavato verrà versato sul Fondo della Protezione Civile.

NOTA – Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari: TIM, Vodafone, Wind, 3, Poste Mobile, CoopVoce, Tiscali e Noverca; sarà sempre di 2 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TeleTu e Tiscali.
fonte http://www.mondo3.com/italia-mobile/2012-05-29-45500-donazioni-via-sms-terremoto-emilia.html

lunedì 28 maggio 2012

"3 Cousins" la prima webseries LGBT in Italia della DarkVirgo Productions, dal 29 maggio su YouTube

“3 Cousins” è la prima web series LGBT prodotta e diretta dalla Dark Virgo Productions di Greta Paola Gallone.
Il progetto comprende sei episodi da circa cinque minuti ciascuno più l’episodio zero.

E’ interamente girata in lingua inglese sottotitolata in italiano.
La serie “3 Cousins”, sfoglia le vite di Flaminia, Nicole e Gabriele, tre cugini ventenni che condividono le loro strampalate vite.

Le due ragazze, sorelle di una famiglia della buona società romana, i De Luca, sebbene posseggano le capacità e i mezzi per ottenere fama e successi lavorativi tengono a distanza obblighi e responsabilità. Il cugino Gabriele invece, si mantiene con le proprie forze, alimentato dal sogno del cinema lavora di giorno come assistente personale di Flaminia.

L’aspetto più interessante della serie è il confronto tra i tre i punti di vista dei cugini rispetto alla vita e soprattutto all’amore. Flaminia, lavora come capodirettrice della testate di moda di famiglia “Très jolie & Co.”.
La sua presenza in ufficio è impalpabile se non fosse per le sue rare ma caustiche battute.
E’ odiata e temuta da tutti i suoi dipendenti.

Con in mano una fumante tazza di caffé, sembra riuscire a dare ordine (gelido e distaccato) alla vita caotica degli altri, fa sentire la sua opinione (anche se nessuno presta attenzione), specialmente rigurado lo stile di vita di Nicole.

Nicole è una DJ che ha come obiettivo quello di conquistare più ragazze possibile, ignorando i loro sentimenti. Quindi ha una visione dell’amore “usa e getta”, vuole solo collezionare ragazze.
Questo suo modo di fare però annulla il suo vero essere che in realtà la fa sentire in colpa per le sue azioni. Gabriele è il cugino delle due ragazze.

Vive insieme a Nicole e vorrebbe sfondare nel mondo del cinema, senza aver successo. Si mantiene lavorando come bartender ed è in cerca del “principe azzurro”.
E’ una serie che a volte, riesce ad uscire fuori dagli schemi, grazie ad un tocco di ironia presente in ogni personaggio.

Lunedì 28 Maggio è stato organizzato un Opening Event al “Caffè Letterario” alle ore 21,30, in via Ostiense 95 (ROMA), in cui ci sarà la proiezione dell’episodio zero, accompagnato da un casting e photoshoot per ricercare gli attori per le ultime parti da assegnare.

La serata comprende anche musica live con dj set M-Style DJ e performance live di Cherry Vale. All’evento si attendono anche alcuni visi noti dello spettacolo.

Si prospetta una serata molto interessante e divertente, all’insegna della compagnia. Quindi, appuntamento al Caffè Letterario per scoprire tutto su questa nuova web series.
fonte http://www.romatg24.it di Martina Tirico

dal 29 maggio su YouTube:
http://www.youtube.com/user/3Cousinsweb

Lgbt: Appello per le Olimpiadi: "Gli atleti gay chiedano asilo"

A Londra arriveranno anche atleti gay che nei loro paesi rischiano la pena di morte. Un avvocato li invita a chiedere asilo per costringere il governo ad affrontare la questione dei diritti umani.

L'avvocato inglese specializzato in diritti umani Mark Stephens, difensore tra gli altri del fondatore di Wikileaks Julian Assange, lancia il suo appello.

Agli atleti lgbt che quest'estate arriveranno a Londra per le Olimpiadi e originari di paesi omofobi, l'invito è quello di chiedere asilo nel Regno Unito.

"Invito tutti gli atleti che arriveranno a Londra per le Olimpiadi da paesi ostili verso di loro per l'orientamento sessuale di chiedere asilo a Londra", ha detto Stephens.

"In questo modo, il Governo sarà costretto ad affrontare le violazioni contro le comunità lgbt di tutto il mondo".

Nel 2010, il governo britannico ha dato il via libera ad una legge che permette di chiedere asilo a tutti i perseguitati per orientamento sessuale nel mondo. L'avvocato ha anche chiesto al Comitato Olimpico Internazionale di esprimere una censura formale verso i paesi con legislazioni omofobe.

Sono infatti ben 78, sui 193 delle Nazioni Unite, gli stati che puniscono gli atti sessuali fra persone dello stesso sesso. In cinque - Iran, Mauritania, Saudi Arabia, Sudan e Yemen — è prevista la pena di morte. Inutile dire che tutti e cinque questi paesi manderanno loro atleti a Londra. Quale occasione migliore quindi per i gay iraniani piuttosto che yemeniti per liberarsi dal giogo che li opprime in patria?
fonte http://www.gay.it/

Lgbt Eventi: "Tuscan Sun Festival" a Firenze 11-18 giugno 2012

Il festival che ha fatto parlare di sé come uno dei più belli e prestigiosi in Europa, che ha riunito negli anni l'élite della musica mondiale e grandi star del cinema, alza il tiro e sbarca a Firenze per la decima edizione dall'11 al 18 giugno 2012.

Il Tuscan Sun Festival lancia la decima edizione. Tra gli artisti in cartellone per la sezione MUSICA, James Galway, Angela Gheorghiu, Susan Graham, Nigel Kennedy, Nina Kotova, Valentina Lisitsa, Ivo Pogorelich, John Malkovich e Maxim Vengerov.

A coronamento di nove anni di successi nella sua sede originaria di Cortona, per il decimo anniversario è Firenze a raccogliere la sfida di una crescita ulteriore con un'edizione di grande prestigio e il lancio di nuove appassionanti stagioni.
Nello scenario colto e sofisticato di una location internazionale per definizione, grazie al contributo dell'Ente Cassa di Risparmio, alla collaborazione della Fondazione Teatro della Pergola e al patrocinio del Comune di Firenze, il Tuscan Sun Festival si misura quindi con una dimensione nuova e decisamente più ampia e prestigiosa.

E lo fa ancora una volta con un cartellone di straordinario livello. Mantiene però inalterata la sua identità di festival "degli artisti da vivere insieme agli artisti" attraverso performance articolate secondo un criterio di multidisciplinarietà che prevede più sezioni ospitate in luoghi diversi della città.

La sezione MUSICA, da sempre la più attesa, vedrà sul palco dello splendido Teatro della Pergola artisti come il flautista James Galway, il mezzosoprano Susan Graham, i violinisti Nigel Kennedy, Maxim Vengerov e Anna Tifu, la violoncellista Nina Kotova, i pianisti Ivo Pogorelich e Valentina Lisitsa, il trombettista Sergei Nakariakov.

Scenario internazionale che interagirà anche con le più importanti realtà istituzionali presenti in città, a cominciare da soggetti di primissimo piano internazionale come l'Orchestra del Maggio Fiorentino per quella che è una delle date più attese, il Gala del soprano Angela Gheorghiu il 12 giugno nel Nuovo Teatro.
In occasione del concerto del 12 giugno, la grande star rumena riceverà la designazione Unesco come "Artist for Peace" nel segno del riconoscimento per aver promosso il rispetto per la diversità e la comprensione attraverso la musica.

Secondo uno scelta del Tuscan Sun Festival che negli ultimi anni ha rivelato nuovi approcci alla scena da parte di artisti celebri eppure inediti rispetto a repertori non usuali, quest'anno sarà John Malkovich a mettere in scena tre spettacoli di voci recitanti, musica e video in un'affascinante commistione di teatro e musica.

A dirigere invece "24 ORE", una maratona teatrale lunga un giorno, uno dei progetti più interessanti della sezione TEATRO, Gabriele Lavia e Maurizio Scaparro. Di grande respiro la sezione CINEMA all'ODEON Firenze, spazio di assoluto prestigio per il cinema fuori dai circuiti di distribuzione e per la cultura audivisiva.

Sarà Palazzo Strozzi invece il partner per la sezione LETTERATURA.

Il festival che si è distinto anche come il festival dei cinque sensi lancia quest'anno una sezione GUSTO di particolare appeal che sotto il titolo di "Nuove Tradizioni" vede scendere in campo cinque grandi chef della nuova generazione che si confronteranno su idee e creazioni gastronomiche con 30 commensali. Massimo Bottura, Carlo Cracco, Vito Mollica, Paolo Lopriore, Davide Scabin, i nomi dei fuoriclasse del gusto.

Insomma ancora una volta la sfida del Tuscan Sun Festival passa anche da un certo eclettismo di linguaggi ed espressioni artistiche, da interpreti di straordinario calibro e fama eppure sorprendenti se chiamati per repertori inediti, da spettacoli talvolta non convenzionali. Ancora più emozionante quest'anno scoprire questo doppio registro dentro una città culla delle arti che sta vivendo una nuova, vibrante stagione da "Nuovo Rinascimento" alla quale anche il Sindaco Matteo Renzi, che tanto ha voluto a Firenze il Tuscan Sun Festival, tiene in modo particolare.

Mentre Barrett Wissman, fondatore e direttore del festival organizzato dalla IMG Artists, racconta: "Quest'anno, per il decimo anniversario, volevamo effettivamente lanciare una nuova sfida per il Tuscan Sun Festival, e siamo felici di farlo a Firenze.

Il Festival non a caso si chiama 'Tuscan', proprio perché abbiamo sempre voluto rappresentare l'eccezionale spessore delle arti che la Toscana offre.
Per raggiungere appieno questo obiettivo abbiamo ampliato i nostri orizzonti guardando anche a nuove opportunità, abbiamo trovato nuovi partner che potessero sostenere ulteriormente la dimensione, il respiro e il profilo internazionale del Festival".
Sito: http://www.boxol.it/TuscanSunFestival/IT/?A=46703
fonte http://www.firenzetoday.it/

Lgbt: Sei gay, lesbica o transessuale? Può creare uno svantaggio sul posto di lavoro

Sei gay, lesbica o transessuale?
Può creare uno svantaggio sul posto di lavoro.

A sostenerlo è una ricerca sulle condizioni di lavoro di trans e omosessuali realizzata dal sociologo Raffaele Lelleri insieme con Luca Pietrantoni dell'ateneo di Bologna, presentata oggi in un convegno nel capoluogo emiliano.

La risposta al quesito è stata data intervistando 1892 persone a livello nazionale, piu' 512 in Emilia-Romagna e 270 in Lombardia.
Il 75% degli interpellati avrebbe detto "sì".

E nello studio voluto dal comitato che organizza il prossimo Pride nazionale, a Bologna il 9 giugno, c'e' la voce anche dei lavoratori eterosessuali (45%).

Dalle risposte ai questionari emerge che la percezione di 'svantaggio' resta, nonostante per la maggioranza la situazione sia migliorata rispetto a ieri e sara' migliore fra 5 anni.

Alle penalizzazioni si aggiungono i soprusi: il 19% del campione nazionale riferisce di discriminazioni per sesso o trattamenti ingiusti subiti da colleghi lgbt a causa della loro identita' sessuale.
fonte http://www.ilrestodelcarlino.it

Bologna: "Dyke on Bike" libertà femminili, visibilità lesbica, diritti lgbt in bicicletta il 7-8-9-giugno 2012

ArciLesbica Bologna in collaborazione con Bologna Pride 2012 promuove:

Dyke on Bike
libertà femminili, visibilità lesbica, diritti lgbt arrivano in bicicletta
7-8-9-giugno 2012

ArciLesbica, in occorrenza del Bologna Pride 2012, promuove un “incontro ciclistico” (pedalata) riservato a donne che coinvolge la Romagna e l’Emilia centrale. Si svolgerà dal 7 al 9 giugno e toccherà le città di Cesenatico (partenza), Ravenna, Lugo (arrivo prima tappa), Ferrara (arrivo seconda tappa), Bologna (arrivo finale).

La pedalata sarà accompagnata nelle città coinvolte dall’arrivo delle cicliste, da iniziative culturali e momenti di intrattenimento, finalizzate al coinvolgimento della cittadinanza tutta.

L’iniziativa vuole promuovere i diritti civili, la visibilità lesbica e femminile, sensibilizzare contro omofobia e discriminazione, informare la cittadinanza di realtà di provincia e decentrate, sul Pride e sul valore sociale e culturale della manifestazione nazionale che si terrà a Bologna.

Si tratta di una manifestazione non competitiva. di una pedalata amatoriale seguita da auto e moto a supporto.
Consigliata bici da corsa su strada, city bike e mountain bike leggere .
Venite anche con la vostra ammiraglia!!

Si ringrazia per il supporto Circomassimo Arcigay-ArciLesbica Ferrara
e Comitato Arcigay Ravenna Frida Byron

Per maggiori informazioni e per iscriversi:
http://www.arcilesbica.it/bologna/cms/
http://www.bolognapride.it/
fonte http://www.women.it

Lgbt: Bologna Gay Pride nazionale Sabato 9 giugno Piazza di Porta Saragozza

Sabato 9 giugno Gay Pride a Bologna: la manifestazione, fra parata ed eventi, parte da Piazza di Porta Saragozza.

Ecco il programma: allestimento dei carri e gazebo informativi dalle 11.00 presso Piazza di Porta Saragozza;
concentramento dalle ore 14.30 presso Piazza di Porta Saragozza; partenza del corteo alle ore 15.30;
arrivo del corteo in Piazza Maggiore dove si alterneranno sul palco gli interventi dei portavoce delle associazioni LGBT e le esibizioni di: L’AURA, MARIO VENUTI, ANTONELLA LO COCO, PAOLA E CHIARA presentati da Vladimir Luxuria.

Il Party Ufficiale si svolgerà a partire dalle ore 21.00 presso l’area di Parco Nord (via Stalingrado 83).
SALA POP LUCIA OCONE, IMMANUEL CASTO, ANTONELLA LO COCO,
Hard Ton, Janina Stars, Minerva Lowenthal e Eleonora Magnifico
Little Fluffy Luke, Emiliano Newmode, Favolina, Matty P., Dee Sign, Le Strulle, Gianluca Pacini, Massimiliano Abramo e Hugo Sanchez
SALA CLUB
ELLEN ALLIEN – Bpitch control, Berlin
RAME – Pastaboys
UNZIP PROJECT
AREA LOUNGE
Con punti ristoro, videobox, caffè letterario-bookshop e incontri con autori, musica.“
Sabato 9 giugno 2012 Gay Pride nazionale a Bologna
Orario: dalle 11 Zona: Centro Storico
Sito: http://www.bolognapride.it/
fonte http://www.bolognatoday.it




Lgbt: Salerno Gay Pride qui la citta dei diritti in Campania

Non solo ragazzi e ragazze, ma anche persone di una certa etá, mamme, papá e bambini.

Perfino nonne. Tutti in marcia, a cantare, ballare e sfilare.
E’ il popolo del SalernoCampania Pride che ieri ha trasformato la cittá in un «arcobaleno di diritti», per riaffermare quel concetto tanto semplice quanto difficile da far metabolizzare: «Libertá è soprattutto poter amare chi si vuole», come ricorda Alessandro Cecchi Paone, ospite d’eccezione insieme a Vladimir Luxuria.

Cinquemila, secondo gli organizzatori (duemila per la questura), i "corpi" del GayPride 2012 che hanno invaso Salerno con la loro musica, i loro colori, la loro voglia di giustizia. Tanti, in ogni caso, per questa prima volta in cittá.
Gli striscioni chiedono diritti per single e coppie di fatto, dicono basta alle interferenze della Chiesa e all’omofobia.

C’è chi non vuole dimenticare la tragedia di Brindisi e lo ribadisce a chiare lettere su un lenzuolo: "Con il cuore a Brindisi, con le gambe al Pride". C’è Amnesty International che ricorda l’articolo uno della dichiarazione universale dei diritti umani:«liberi ed uguali in dignitá e diritti».

Ma vogliono soprattutto che il Pride non finisca in questo giorno di festa, ma si arrivi a un riconoscimento delle coppie di fatto e dei matrimoni, non più simbolici (come quelli celebrati venerdì nell’area dell’ex Salid che ha ospitato le due settimane di incontri).

C’è l’associazione delle "famiglie arcobaleno" che rivendicano la possibilitá di avere figli, al di lá dei propri orientamenti sessuali.

Ma ci sono anche coppie etero che portano al Pride i loro bambini.
«Perchédevono capire fin da piccoli che la diversitá non è altro che una delle grandi ricchezze dell’umanitá», dice una di queste mamme. Ci sono molti genitori di coppie gay e lesbiche, desiderosi di restare al fianco dei loro figli in questo momento.

C’è chi, come Michela e Anna, ricorda che purtroppo non è ancora facile farsi accettare in famiglia. «La prima risposta dei miei è stata di chiamare uno psicologo - dice Anna. Ma noi ci amiamo, siamo insieme da tre anni e anche loro stanno accettando il nostro amore».
La festa inizia intorno alle 16 a piazza Vittorio Veneto, davanti alla stazione.

La folla pronta a invadere la cittá si raduna pian piano, tra la curiositá di qualche pendolare spiazzato dall’insolita presenza. L’arrivo dei primi carri, oltre ai colori e alla musica con la quale si dá inizio alle danze, porta anche i primi grattacapi per gli organizzatori. Dalle forze dell’ordine arriva il primo stop: i camion sono troppo grandi per sfilare per il lungomare.

I piccoli disagi non sfiorano neppure i partecipanti che si stanno riunendo.

In molti si fanno "tatuare" sul volto l’arcobaleno, i cui colori sono diventati da tempo il simbolo della comunitá Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

A sfilare ci sono anche tanti politici:manca il sindacoDe Luca, ma ci sono il senatore AlfonsoAndria, il consigliere regionale Anna Petrone, il segretario del Pd Enzo Amendola, i consiglieri comunali Angelo Caramanno, Marco Petillo, EmilianoTorre, gli assessori Gerardo Calabrese, Ermanno Guerra, Franco Picarone, Alfonso Buonaiuto.

Chi si lascia coinvolgere è il sindaco di Sicignano degli Alburni Alfonso Amato(«Oggi siamo tutti gay» urla dal palco), ormai sempre in prima linea in molte battaglie di civiltá.

Il lungo fiume arcobaleno si snoda per corso Vittorio Emanuele e lo shopping si ferma per qualche minuto.
Ma si scende subito verso il lungomare, con il sole che continua a baciare il corteo, nonostante la minaccia mattutina di un temporale. Qui, forse c’è poca musica, ma tanta allegria in ogni caso.
Fino a piazza Amendola, dove la festa riprende in tutta la sua forza.
E ora l’appuntamento è il 30 giugno a Napoli.
E’ il Sud che urla il suo riscatto e la voglia di diritti.
fonte http://www.positanonews.it di Michele Cinque - direttore@positanonews.it